Franco Califano, “Er Califfo”, il famoso cantautore italiano, nato a Tripoli nel 1938, da tempo gravemente malato, è morto il 30 marzo scorso nella sua casa alle porte di Roma. Oggi la stessa folla che con affetto ha gremito la camera ardente in Campidoglio, si è accalcata davanti alla Chiesa degli Artisti, dove si è celebrato il funerale.
Tra i tanti volti noti, anche Fiorello, Renato Zero, Amedeo Minghi e il sindaco di Roma Alemanno hanno portato la loro commozione e i loro omaggi. Ha accompagnato la funzione, sulle note del Cantico delle Creature, lo stesso quartetto d’archi che ha suonato con Califano alla sua ultima esibizione al Teatro Sistina del 18 marzo.
Poeta, anticonformista, latin lover. Tutti lo ricordano per il suo passato non sempre proprio limpido, per le sue passioni e trasgressioni, ma anche per la sua profondità e la sua umanità, sempre più accentuate negli ultimi anni.
Oltre alle sue popolari canzoni dallo spirito vissuto, ha scritto anche per altri artisti come Mia Martini, Caterina Caselli, Ornella Vanoni, Peppino di Capri, Loretta Goggi, e anche l’intero album di Mina Amanti di Valore del 1974. Califano, inoltre, è apparso spesso al cinema, da Sciarada alla francese (1963) e Due strani papà (1983), a film come Viola bacia tutti (1998) e Questa notte è ancora nostra (2008).