Napoli, 4 maggio – Il Giro d’Italia è già partito. Grande entusiasmo a Napoli in questi giorni. Già ieri (venerdì, ndr) in molti avevano affollato piazza del Plebiscito per assistere alla cerimonia di presentazione di uno degli eventi più importanti del ciclismo mondiale.
Proprio la prima tappa è cominciata da Piazza del Plebiscito e proseguirà sul lungomare liberato (via Caracciolo, ndr) fino alle alture di Posillipo.
Alessia Ventura è la reginetta del Giro d’Italia di quest’anno e molti degli sguardi della platea erano tutti per lei già ieri.
Per l’occasione mezza città è stata praticamente bloccata e oggi, attraversare Napoli in auto, potrebbe portare gli automobilisti ad una odissea senza eguali.
D’altronde, il vero capolavoro dell’amministrazione comunale è stato il piano di rifacimento delle strade della città.
Dai primi giorni del mese di aprile, il sindaco Luigi De Magistris aveva deciso di asfaltare nuovamente il fondo stradale del precorso del giro.
In sostanza, mentre via Marina cade completamente a pezzi e Gianturco è ad un passo dallo sprofondare a Napoli sotterranea, la tratta che va da via Caracciolo a Posillipo è più bella che mai. Peccato che stiamo parlando a stento di un quinto della città.
Se n’è accorta anche la magistratura che, dopo la corsa di De Magistris da Napolitano di fine aprile per l’approvazione del piano di bilancio pre-dissesto (verranno spediti almeno 290 milioni al comune partenopeo), hanno indagato sulla questione e inviato un avviso di garanzia al sindaco per la gestione dei fondi stradali della città.
Intanto gli atleti che stanno gareggiando per la prima tappa del giro d’Italia avranno la possibilità di conquistare la prima maglia rosa.
Un traguardo ambito da molti, ma che per ora vede favorito il canadese Ryder Hesjedal campione uscente del giro, vanno ricordati anche il britannico Mark Cavendish, l’australiano Matthew Goss e gli italiani Manuel Belletti, Marco Marcato e Daniele Bennati.
La gente ha ancora voglia di ciclismo e di sentir parlare di sport associandolo alle competizioni più belle ed interessanti legate a questa disciplina.
La speranza è, che almeno quest’anno, ci si possa allontanare dalla regola non scritta che vuole il campione del Giro premiato ed incoronato Re del ciclismo qualche mese dopo la verifica anti doping.