Napoli – Giovanni Romano, assessore all’Ambiente della Regione Campania, il 4 giugno scorso, ha spiegato l’importanza della sinergia tra le varie istituzioni che ha portato all’approvazione del provvedimento che garantirà alla “Terra dei Fuochi” (area compresa tra i comuni di Qualiano, Villaricca e Giugliano), con uno stanziamento di 5 milioni di euro, misure adeguate per la tutela e la salvaguardia del territorio e per restituirle finalmente lo splendore di un tempo: “L’approvazione del Patto tra le istituzioni promosso dal Commissario Governativo, prefetto Cafagna, e i 5 milioni di euro stanziati dalla Giunta regionale per contrastare il fenomeno dei roghi illegali dei rifiuti rappresentano un segnale concreto a vantaggio dei 27 Comuni dell’area a Nord di Napoli e dei 18 della provincia di Caserta, firmatari, insieme ad altri enti e associazioni, del Patto per la Terra dei fuochi sottoscritto in Prefettura”.
Si spegnerà mai la Terra di Fuochi? Con il “Patto per la Terra dei Fuochi” sottoscritto tra Regione Campania e le varie associazioni cittadine, attive nel territorio per contrastare lo scempio provocato dal rogo dei rifiuti abbandonati illecitamente lungo le strade e nelle campagne nell’area compresa tra la provincia di Napoli e quella di Caserta, si accende la speranza di riappropriarsi della bellezza di una terra che ha dimenticato il profumo dell’erba fresca della campagna, coperto dall’odore acre del fumo nero che si innalza dagli incendi dolosi dei rifiuti sversati, rifiuti spesso tossici perché provenienti dagli scarti industriali di aziende fantasma, che per lo stato non esistono, ma che producono e vendono i loro prodotti in totale evasione fiscale.
“Il finanziamento sarà destinato a progetti di investimento per attività di controllo e tutela ambientale presentati dagli enti firmatari del Patto. A tal fine sarà pubblicato un apposito bando. Grazie a questo contributo potranno anche essere acquisite infrastrutture e tecnologie avanzate da assegnare agli operatori impegnati nelle specifiche attività di sorveglianza e anti-incendio”. È quanto spiegato dall’assessore Romano che si ritiene soddisfatto dell’approvazione del provvedimento e lo considera “un risultato estremamente significativo che giunge al termine di un laborioso percorso di condivisione che ha visto la Campania impegnata fin dal primo momento a fianco del Commissario”.
Per la popolazione dell’area interessata, ma anche per tutti i cittadini campani, questo provvedimento rappresenta l’inizio della svolta, la possibilità di cambiare pagina e ridare dignità alla popolazione che da anni denuncia il fenomeno che ha causato un evidente innalzamento delle malattie tumorali. Anni di lotte e di proteste per denunciare un problema sottovalutato dalle autorità competenti, perché spesso chi deve controllare e vigilare ha interessi diversi, personali, di complicità. L’apparato amministrativo in Campania ha favorito “in larga parte interessi sostanzialmente illeciti.” È quanto si affermava nella relazione sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti in Campania, approvata nel febbraio scorso dalla Commissione parlamentare d’inchiesta, che sottolineava come in Campania l’inquinamento ha prodotto “danni incalcolabili, che graveranno sulle generazioni future” (vai all’articolo).
Romano precisa che “La delibera è un importante tassello della strategia ad ampio raggio che stiamo ponendo in essere per arginare e debellare il fenomeno. Abbiamo già chiesto al ministro Andrea Orlando la predisposizione di sanzioni penali più dure e la reintroduzione dell’arresto per il reato di abbandono dei rifiuti e combustione incontrollata.” È impensabile che al momento si puniscano questi reati solo con ammende amministrative, è come dare un lascia passare a quei criminali che hanno reso la Campania una discarica a cielo aperto. Il loro non è solo uno scempio alla natura, ma è un vero attentato alla salute pubblica e lo dimostrano i dati sull’aumento delle malattie tumorali.
L’assessore ha anche ricordato che pochi giorni fa è stata siglata una convenzione con la Guardia Costiera di Napoli “per l’utilizzo di un Atr42 dotato di un’avanzata tecnologia in grado di stanare dall’alto i crimini ambientali e che potrà trovare concreta applicazione anche in ordine al fenomeno criminale dei roghi dei rifiuti. Infine è in fase di definizione il disegno di legge che l’Assessorato sta predisponendo per introdurre le prime norme finalizzate a prevenire l’abbandono di rifiuti e ad attivare il monitoraggio ed il controllo del territorio”.
FOTO: tratta da LaTerraDeiFuochi