I Funk Off sono la prima marching band italiana fondata da Dario Cecchini 15 anni fa,
la loro sonorità è un equilibrata fusione di funky, soul, jazz, latin e rock, dal risultato musicale esplosivo unito a coreografie che ne esaltano l’energia contagiosa. Importanti le loro esibizioni al fianco di James Brown nel 2003 sul palco di UmbriaJazz così come le collaborazioni live e in studio con artisti come Paolo Fresu, David Liebman, Horacio “El Negro” Hernandez, Stefano Bollani, Gegè Telesforo, Maurizio Giammarco, Fabrizio Bosso, Marco Tamburini, Gianluca Petrella, Antonello Salis, Bengi Benati e Crystal Whyte.
Divenuti ospiti fissi di Umbria Jazz ne caratterizzano per colore e per calore la manifestazione, con le loro esibizioni giornaliere che riscuotono successo e gioia partecipata.
Il nuovo lavoro, Power to the music, presentato in occasione di UmbriaJazz 2013 ha evidenziato ancora una volta la professionalità del maestro Cecchini, autore dei brani, e di tutti i componenti della band. E’ la sintesi di un cammino ancora tutto da svolgere, il punto d’arrivo di una ricerca che dura da 15 anni. Contrappunti, strutture estese, con arcate a sviluppi e contrasti, gli impasti caldi di ance e di ottoni, le fermate e le riprese della ritmica, scorrono fluenti nei brani di alta godibilità sonora. “Questo lavoro è quello più jazz per struttura dei brani, ma senza toglierne l’emozione”, commenta il compositore e band leader Dario Cecchini.
La copertina formata da un incastro di parole, condensa l’essenza della band dove sono presenti termini musicali con quelli di vita e amicizia, che contraddistingue l’anima di questa marching band, in quanto quasi tutti i suoi membri provengono da Vicchio (Fi) costituendo un gruppo di amici oltre quello di professionisti della musica.
In questo Cd importante il tributo all’inno di Mameli, espressamente richiesto dagli organizzatori di UmbriaJazz ai musicisti italiani nel 2011, in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’ Italia, dove i Funk Off, commemorano l’unità realizzando ben 5 brani dedicati a località italiane da nord a sud: Milano, Firenze, Roma, Napoli, Sicilia.
L’effetto Funk Off sul pubblico si recepisce fin dalle prime note del brano Marching, i sax baritoni richiamano il pubblico che, calamitato dagli ottoni, si apre al passaggio della band; inizia la marcia e la folla accorsa viene letteralmente trascinata dalle note ricche di energia. “Compito primario della band è mettere in contatto le vecchie generazioni con le nuove”, spiega Cecchini.
Ma Funk Off non è solo musica è anche solidarietà. La band, infatti, ha aderito al Progetto Ippocrate che ha come scopo la creazione di centri sanitari di medicina di base per i villaggi della foresta della Costa d’Avorio. Sostiene l’Associazione Mangrovia per i bambini di Bombay (India) per la valorizzazione di attività nella scuola di Rohinfan. Il progetto che supportano in particolar modo è quello dell’Associazione Trisomia 21 Onlus cui sarà dedicato un concerto il 5 ottobre 2013 a Firenze.
Abbiamo posto alcune domande al maestro Dario Cecchini.
Nel nuovo lavoro c’è solo la collaborazione di Marco Tamburini per il resto è tutto Funk Off. Siete giunti al punto che potete fare a meno delle collaborazioni?
“Si questo è il lavoro più Funk Off rispetto agli altri. Le collaborazioni fanno sempre bene, ma c’è stato un lavoro maggiore. I miei musicisti sono sempre più bravi per questo ho voluto dare maggiore spazio a loro. Ho chiamato Marco che oltre ad essere un grandissimo musicista è un amico che si è calato bene nella realtà dei Funk Off”.
La nascita dei Funk Off è avvenuta in un momento particolare del Jazz Italiano che risentiva della mancanza di una Marching Band?
“In verità è stata una mia esigenza. Ma se dopo di noi sono nate altre Marching Band significa che ho fatto quello che è il massimo per ogni musicista, cioè ho calato nel mio tempo le mie influenze. La mia è stata un’esigenza emotiva, volevo una band che suonasse con il cuore, non al 100% ma al 300% “.
Il palco è stata una conquista o un passaggio obbligato?
“Secondo me tutte e due. La prima volta che ci siamo esibiti sul palco io ho rinunciato ad una audizione al Teatro Comunale di Firenze perché ho preferito lo svolgimento del primo concerto dei Funk Off. Come conquista è un po’ come tutte le conquiste, devi dimostrare di averla meritata. Ce la siamo conquistata perché avendo fatto dei lavori con la band precedente e successivamente, avendoci visti in formazione Funk Off per strada, ci hanno dato fiducia offrendoci l’esibizione sul palco. Da lì il nostro modo di lavorare è cresciuto perché abbiamo dovuto portare avanti queste due anime quella della strada e quella del palco. Quindi alla fine non è stato solo un processo di conquista, forse meritato, ma è stato un evento che ci ha dato modo di svilupparci e di crescere”.
Quali sono i progetti per i Funk Off?
“Ci sarà un disco nuovo ed un Dvd. Ho scritto già alcuni brani, forse ci sarà un brano o due cantati mentre le collaborazioni sono in via di definizione. Inoltre stiamo preparando un nuovo DVD col regista che ha girato Jimi’s Legacy ed è in rete (vai al sito). Nel Dvd non volevamo fare un live, ma riassumerà la vita della band con immagini tratte dalle esibizioni ed un collage di interviste a noi, al patron di UmbriaJazz ,Pagnotta e ad altri musicisti.”