Debutto stellare per Pasquale Longobardi, classe ’95, che alla ventiduesima edizione delle Deaflympics, le Olimpiadi per atleti non udenti, in scena a Sofia (Bulgaria), dal 25 luglio al 4 agosto scorso, ha conquistato tre medaglie.
Parliamo di un evento sportivo di rilevanza mondiale che conta circa 3200 atleti, di cui 62 italiani, provenienti da 100 nazioni. Undici giorni di gare per 19 discipline, sono 11 quelle a cui ha partecipato l’Italia (Basket, Bowling, Ciclismo, Judo, Karate, Mountain bike, Nuoto, Orientamento, Pallavolo, Tennis e Tennis da tavolo).
Pasquale Longobardi, componente della squadra Azzurra della FSSI (Federazione Sport Sordi Italia) preparata da Luca Nicosanti ed il Maestro Gerardo Di Gruccio, direttore tecnico della nazionale, ha raggiunto il doppio podio nella competizione individuale di Karate vincendo l’oro nella categoria open e l’argento in quella dei +90 chilogrammi. Il bronzo è arrivato nella gara a squadre con i colleghi Michele Caffi, Manuel Tocchini Morotti, Maurizio Tornincasa e Michele Zofo.
L’atleta campano, di Boscoreale, si allena con il Maestro Massimo Portoghese, a Napoli, nel quartiere di Scampia, presso l’ASD Champion Center Napoli per cui è tesserato. È il primo atleta sordo presenza fissa nella nazionale giovanile FIJLKAM con cui ha gareggiato per due volte nel campionato europeo durante le edizioni del 2013 e 2011.
Pasquale Longobardi, rientrato da pochi giorni in Italia, si sta godendo il meritato trionfo, abbiamo raggiunto telefonicamente il padre, Giuseppe Longobardi, al quale abbiamo chiesto:
Quali saranno i progetti futuri di suo figlio?
“Pasquale è fiero dei risultati ottenuti, frutto della sua forza, tenacia e capacità atletica e sicuramente non vuole fermarsi qui, ha tutti i numeri per andare avanti. Oltre la gioia personale c’è la speranza che questo successo contribuisca a diffondere lo sport tra i sordi con l’augurio che tanti giovani si facciano avanti e partecipino alle attività di preparazione e selezione per le prossime Deaflympics che si terranno in Turchia fra 4 anni”.
Quanto si fa per i giovani e lo sport nel nostro Paese?
“Sarebbe necessario puntare i riflettori su tutti i tipi di atleti. Far conoscere al pubblico il valore di queste persone che partecipano a manifestazioni paralimpiche o dedicate, come in questo caso. A Sofia abbiamo visto Nazioni come il Venezuela, la Russia, la Turchia e la Francia considerare questo evento al pari degli altri giochi olimpici, mentre in Italia questo non accade, le competizioni sportive di questo genere, ancora oggi, restano ai margini. Mi auguro che le Istituzioni diano un segno di sensibilità, anche formale, verso questi atleti per i quali la strada del successo, già normalmente ripida e irta di difficoltà, è per loro molto più ripida e irta di ostacoli che molto spesso si chiamano pregiudizi”.
“Per chi volesse informazioni su come avvicinare ed avviare gli atleti sordi, o diversamente abili in genere, al Karate, un bellissimo sport che, nonostante le credenze popolari, è assolutamente non violento” può contattare Giuseppe Longobardi via e.mail glongobardi@augustea.com
FOTO: di Pasquale Longobardi