Continuano le proteste dei lavoratori in attesa di risposte
Continuano le proteste degli ex Lsu, un centinaio di lavoratori si sono radunati martedì scorso davanti la Prefettura di Napoli per sollecitare risposte circa il loro futuro lavorativo.
La protesta è iniziata il 17 febbraio con l’occupazione del Provveditorato prima e di alcuni edifici scolastici in seguito, quale atto formale contro i tagli previsti dal prossimo primo marzo degli stipendi con una riduzione di circa il 50 per cento quale risultato dei tagli al monte ore degli addetti alle pulizie.
I lavoratori avevano ricevuto in un primo momento la proroga di due mesi per continuare a lavorare nelle scuole, proroga che scadrà il prossimo 28 febbraio, allungando i tempi dei licenziamenti previsti per il 31 gennaio scorso. Dal 1° marzo i loro stipendi avrebbero ricevuto una riduzione del 50%. Nel frattempo si sarebbe dovuto svolgere un altro incontro saltato a causa della crisi di governo, in attesa della fiducia del nuovo premier.
La notizia che il decreto non sia stato firmato ha scatenato le proteste dei lavoratori radunati sotto gli uffici della Prefettura per sollecitare una risposta.
La vertenza dei lavoratori ex-LSU è estesa a tutta la regione Campania, coinvolgendo anche i lavoratori del comparto di Avellino che si sono radunati questa mattina sotto il Palazzo di Governo. I lavoratori in Irpinia sono circa 350 e chiedono lo sblocco dei contratti ma contestano l’ipotesi di riduzione degli stipendi che passerebbero da 850 euro mensili a circa 400.