A nord di Napoli i disagi maggiori, predisposte nella mattinata di ieri autobotti dei Vigili del fuoco
Napoli – Gli ultimi tre giorni sono stati cruciali per i cittadini di Marano di Napoli, la città di Napoli, Casoria, Caserta e tutto l’interland a nord di Napoli, costretti a vivere l’ennesima emergenza idrica che ha tenuto a secco, a macchia di leopardo, i rubinetti dal 3 marzo scorso fino a ieri sera. In un comunicato stampa del 27 febbraio, ABC Napoli, aveva comunicato la necessità di eseguire un intervento di manutenzione su una condotta principale di adduzione alla rete idrica cittadina e, quindi, il servizio sarebbe stato sospeso dalle 22:00 del 3 marzo alle 12:00 del 4 marzo in vari quartieri della periferia nord della città e nei comuni limitrofi di Marano e Mugnano.
Prontamente, il 28 febbraio, sul sito istituzionale del comune di Marano è comparso l’avviso per la cittadinanza, ma i lavori di ripristino hanno incontrato una nuova ed imprevedibile anomalia che ha reso necessario, per motivi di sicurezza, prolungare la sospensione del flusso idrico fino al tardo pomeriggio di ieri. Alla luce del nuovo annuncio, il sindaco di Marano di Napoli, Angelo Liccardo, aveva disposto la chiusura delle scuole, sollecitando l’azienda idrica per un rapido ripristino del normale servizio di erogazione dell’acqua.
I continui ammanchi che si verificano periodicamente a Marano hanno alimentato, in questa ulteriore occasione, le proteste dei cittadini, costretti, per oltre 48 ore, ad affrontare un’emergenza imprevista ed inaspettatamente prolungata. Pertanto, il sindaco ha predisposto nella mattina di ieri il passaggio di autobotti dei Vigili del Fuoco per permettere l’approvvigionamento di acqua.
Numerose le polemiche sulle modalità di comunicazione del disservizio. Molte le denunce per la mancanza di tempestività nel far circolare le notizie. Ieri il malcontento della cittadinanza e dei commercianti si tagliava col coltello. Riferivano di non aver ricevuto alcuna informazione e di aver subito di conseguenza considerevoli ammanchi sugli introiti delle attività gestite. Bar, pescherie e barbieri della zona, in alcuni casi costretti addirittura ad abbassare le saracinesche. Il ripristino dell’erogazione idrica, avvenuto a macchia di leopardo, ed è cominciata intorno alle 18:30 di ieri nelle zone più vicine al comune di Calvizzano.
FOTO: Marco Tagliaferri