Santa Maria di Castellabate, bandiera blu 2014: “Benvenuti al Sud”

Un week end a Santa Maria e all’antico borgo di Castellabate

santa maria di castellabateSubito dopo aver superato Agropoli, la porta di ingresso del Cilento, provenendo dalla statale che da Battipaglia conduce verso Sapri, incontriamo Santa Maria di Castellabate, caratteristica località balneare, bandiera Blu 2014 per la qualità delle acque ed i servizi offerti al turista.

Santa Maria, insieme al caratteristico ed antico borgo di Castellabate, capoluogo situato sul Colle Sant’Angelo, ad una altitudine di 289 mt e che dall’alto domina l’omonimo golfo, ha conosciuto più ampia notorietà ed un conseguente e rinnovato incremento di presenze turistiche, a seguito del successo del primo film di Alessandro Siani, Benvenuti al Sud, che qui è stato girato. Confermando così la diretta interdipendenza tra il cinema, i suoi luoghi, le sue icone e lo sviluppo del turismo legato ai luoghi nei quali la sceneggiatura viene narrata.

Il cuore del centro storico di Santa Maria pulsa intorno a tre principali luoghi di riferimento: Villa Matarazzo, di proprietà del parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, ospita la mostra permanente “Mare Antico” e la biblioteca del calcio Andrea Fortunato. Ad agosto si trasforma in salotto culturale ospitando iniziative quali “Libri meridionali, Vetrina dell’editoria del Sud” e il premio Leucosia, oltre a svariati spettacoli musicali e teatrali.

La torre normanno-aragonese della Pagliarola che insieme al palazzo dei baroni Perrotti domina la Marina Piccola di Santa Maria, diventandone il simbolo emblematico. Ed il caratteristico affascinante porticciolo “Travierso“, detto anche “Porto delle gatte”, la cui origine è ancora oggi oggetto del contendere di due differenti scuole di pensiero.

La prima versione sostiene che il caratteristico edificio ad archi che lo sovrasta, ospitasse anticamente gli attrezzi e le reti, fungendo da deposito del pescato delle flotte che vi operavano e che inevitabilmente attirava una sempre più numerosa colonia di felini. Altri raccontano invece che le lanterne a petrolio accese nelle cavità ad arco durante la notte, viste dai pescatori in mare aperto, somigliassero incredibilmente agli occhi dei gatti che, famelici ed impazienti attendevano il rientro delle barche ed il loro banchetto.

Al porto delle gatte è possibile noleggiare un gommone o una barca, senza patente nautica, al costo di 100 euro per mezza giornata e raggiungere in poco tempo ed agevolmente, la meravigliosa oasi di Punta Licosa.

Punta Licosa, con la sua omonima isola, rappresenta il più caratteristico luogo naturalistico del territorio, con le sue  secche esuberanti di flora e fauna ed i suoi fondali trasparenti, testimoni di numerosi affondamenti di navi fin dall’antichità.

Nelle sue acque, con l’ausilio di alcuni diving che organizzano escursioni guidate, sono ancora visibili i resti sommersi dell’omonima città greco-romana il cui nome sembra aver avuto origine da Leucosya, una delle Sirene che secondo la leggenda, ammaliò Ulisse durante il suo epico viaggio.

Con maschera, boccaglio e pinne si possono ammirare splendide madrepore, gorgonie, ricci di mare, spugne (rigorosamente vietato raccoglierle) ed è presente una bioconcrezione simile alle barriere coralline tropicali, oltre a Praterie di Gorgonia oceanica, sinonimo di purezza ambientale.

Vi consigliamo un intenso week end in questi luoghi e sulla via del ritorno non dimenticate di fare una sosta rigenerante a Paestum, dove all’ombra di rilassanti gazebo, da IL GRANATO o dall’ormai famoso VANNULLO, potrete gustare un eccellente gelato o uno yogurt al latte di bufala ed acquistare le splendide regine della gastronomia della Piana del Sele, le ineguagliabili mozzarelle di Bufala DOP.

Benvenuti al sud – scena ristorante:

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