La sfida di De Magistris a chi nel Pd vuole cambiare: “collaborare affinché un nuovo centrosinistra vada al governo della Regione Campania”.
Napoli, 15 giugno – Alle polemiche del Pd napoletano sul tentativo del sindaco De Magistris di aprire un dialogo, il primo cittadino risponde: “si dialoga con il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che è anche il segretario nazionale del Pd” – e contrattacca a testa bassa confermando il dialogo con il Pd napoletano anche se “ogni giorno, soprattutto alcuni esponenti ci fanno la morale, ci fanno lezione, dicendoci che la nostra esperienza è fallimentare” – ed aggiunge – “Non dimentichiamo che quelli che oggi parlano sono quelli che hanno prodotto per tanti anni lo sfascio di Napoli“.
De Magistris quindi lancia il dialogo non al Pd Napoli, ma distingue tra i buoni con i quali dialogare ed i cattivi, affermando: “La sfida è quella con il Partito democratico che vuole cambiare, a loro porte aperte. Con chi, invece, ci attacca ogni giorno buona fortuna e ci vediamo tra due anni”.
Come prova di dialogo non c’è male. Puntualmente emerge il piglio di chi è deciso ad andare per la sua strada. Quella strada che ci ha condotti alla situazione attuale, dove chi ha realmente tentato di affossare la “rivoluzione” del sindaco, non è stato di certo il Pd Napoli, viste le recenti spaccature tra consiglieri comunali e dirigenza. Gli uni pronti a seguire una strada diversa da quella decisa dagli altri. Chi ha realmente messo in pericolo la poltrona del sindaco è stata infatti la sua stessa maggioranza ballerina.
In attesa delle prossime dichiarazioni della dirigenza del Partito democratico, in un infinito botta e risposta a distanza, sarebbe il caso che ad esprimersi fosse l’Assemblea provinciale del Pd, per confermare la linea scelta ormai due anni fa o cambiare rotta e fare da sponda a chi oggi si ricorda che esiste un Partito democratico che vuole cambiare.
Che sia questo un disperato tentativo di spaccare un già instabile Partito democratico napoletano? In attesa di sapere in quale lista sono andati a finire, se tra i buoni che non criticano il sindaco o tra i cattivi, i militanti Pd si attendono che il Partito batta un colpo magari con una proposta di alternativa forte, all’altezza del compito e soprattutto condivisa dalla base e non dai capicorrente.