Legge di stabilità, via libera anche dalla Camera. La manovra è legge con 307 voti favorevoli e 116 voti contrari

Bagarre in aula del Movimento 5 stelle contro il “governo d’azzardo”, espulsi una quindicina di deputati

Legge di stabilitàRoma, 23 dicembre – Dopo l’approvazione del Senato, la Legge di Stabilità ha ottenuto il via libera anche dalla Camera con 307 voti favorevoli e 116 voti contrari.

La manovra uscita dal Consiglio dei Ministri del 15 ottobre e modificata nell’esame parlamentare, è stata approvata in via definitiva. Grande assente il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan.

I punti cardine del maxiemendamento restano in via definitiva quelli voluti dal Governo sin dall’inizio, in primis per quanto riguarda il bonus di 80 euro ai lavoratori dipendenti con un reddito annuo compreso tra gli 8.000 e i 24.000 mila euro. In merito alle cosiddette “giovani partite iva”, il premier Renzi ha dichiarato invece che si tratta del punto “più problematico della legge di stabilità. Hanno avuto meno vantaggi di tutti”, ma al tempo stesso assicura che si rende “sacrosanto un intervento correttivo e mi assumo la responsabilità di fare un provvedimento ad hoc nei prossimi mesi”.

Diverse sono le misure che andranno ad incidere sui bilanci economici delle famiglie italiane, tra cui innanzitutto il bonus bebè che prevede un contributo annuo di 960 euro per ogni figlio nato o adottato nel 2015 per le famiglie con ISEE inferiore a 25.000 euro.

Stop anche ai rincari della Tasi e al canone Rai, mentre è previsto un aumento dell’IVA sul pellet dal 4% al 22%.

L’approvazione del ddl è stata però caratterizzata da una vera e propria bagarre da parte del Movimento 5 Stelle. Se in Commissione Bilancio non avevano particolarmente osteggiato l’approvazione della legge di stabilità, nel corso della votazione degli emendamenti, i pentastellati hanno cercato più volte di occupare i banchi riservati al Governo, costringendo il presidente Laura Boldrini ad espellere una quindicina di deputati. Gli esponenti del Movimento hanno contestato strenuamente tutte le misure, esponendo anche numerosi cartelli contro il cosiddetto “governo d’azzardo”.

L’attenzione viene spostata ora al “giudizio finale” di marzo da parte di Bruxelles, in merito al via libera alla reverse charge sull’Iva. Senza l’approvazione di Bruxelles gli introiti previsti dall’estensione del meccanismo dovranno essere reperiti con le clausole di salvaguardia che andrebbero però a vanificare il taglio delle tasse. La legge di stabilità prevede infatti l’aumento delle accise sulla benzina e dell’Iva al 25,5%.

 FOTO: tratta da ansa.it

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