In questi giorni viene rispolverato un vecchio progetto che già fu al centro di un’aspra polemica che coinvolse istituzioni e cittadini alla fine degli anni ’80, quando rivestivo la carica di presidente della Circoscrizione del Vomero, vale a dire quello di creare una vasta zona a traffico limitato nel quartiere collinare, partendo dall’area di San Martino, per la quale, in particolare, era prevista la realizzazione di un varco d’accesso per i soli residenti all’incrocio tra via Scarlatti e via Morghen.
Progetto che all’epoca venne bocciato senza mezzi termini non solo dai commercianti ma anche dagli stessi residenti, al punto che non se ne fece più nulla. Cosa è cambiato da allora per rispolverare dai cassetti questa datata proposta? A parte la compagine alla guida amministrativa della Città, proprio nulla. Non sono stati realizzati i parcheggi pubblici d’interscambio, a partire da quello sotto i viadotti della Tangenziale in via Cilea, del quale appunto si parla dagli anni ’80, per finire a quello progettato e mai realizzato in piazza Quattro Giornate, sotto lo stadio Collana, per intenderci.
Non è stato neppure potenziato il trasporto pubblico dal momento che, dopo oltre 35 anni dalla posa della prima pietra, al Vomero aspettiamo ancora di essere collegati con la zona della Ferrovia e con il Centro Direzionale attraverso la linea 1 della Metropolitana, così come non sono state realizzate le scale mobili di collegamento sui percorsi pedonali della Pedamentina, del Petraio e di Calata San Francesco.
Ancora, non è stata realizzata la quarta fermata della funicolare di Montesanto, opera importante che, attraverso gli ascensori avrebbe consentito il collegamento della nuova stazione prevista in via Girolamo Santacroce con via Tito Angelini, non è stato realizzato il raccordo tra viale Raffaello e via Morghen, in base ad un progetto che giace da lustri nei cassetti polverosi dell’amministrazione comunale e neppure il tunnel di collegamento con tappeto mobile tra la stazione superiore della stessa funicolare di Montesanto e l’area di San Martino.
Infine gli orari delle funicolari, invece che essere prolungati, sono stati ridotti, come testimonia il dato che la funicolare di Chiaia termine le corse alle 22,00, mentre la Centrale chiude alle 0,30, laddove l’apertura al pubblico andrebbe prolungata, per tutte le tre funicolari presenti sul territorio del quartiere, almeno fino all’una.
Con queste condizioni al contorno non è in alcun modo possibile realizzare la Ztl al Vomero, ipotesi che oltre ad affossare definitivamente l’unico settore produttivo del quartiere, che offre anche possibilità occupazionali, parlo del settore commerciale, che vede ben 1.600 esercizi a posto fisso, con la presenza anche della grande distribuzione, su una superficie di appena due chilometri quadrati, creerebbe non pochi problemi a tutti i napoletani a ragione delle palesi difficoltà, appena evidenziate, per i collegamenti con gli altri quartieri della Città.
Lettera alla Redazione di Gennaro Capodanno.