Divorziare da oggi sarà più semplice

Operativo anche per i procedimenti in corso, il divorzio breve proietta l’Italia in Europa

divorzioCon 398 sì, 28 no e 6 astenuti anche la Camera approva il divorzio breve. Senza nessuna modifica il d.d.l. presentato a Montecitorio diventerà ufficialmente legge accorciando i tempi di attesa tra separazione e divorzio dai 3 anni fino ad un minimo di 6 mesi. Pd, Sel, M5s, Scelta civica, Psi e Alternativa libera hanno votato a favore. Contrari invece Forza Italia, Area popolare e Lega Nord.

Dopo più di 40 anni dal Referendum sul divorzio e numerose battaglie parlamentari, la legge sul divorzio approda ad un nuovo traguardo. “È una norma di civiltà. Sono decenni che il Paese aspetta norme più moderne che accorcino i tempi del divorzio, riducendo peraltro quelle conflittualità di cui sono vittime in primo luogo i figli delle coppie che scelgono di separarsi”, ha dichiarato la relatrice Alessia Morani.

Non sarà più necessario quindi aspettare 3 anni dopo la separazione per procedere al divorzio. Per la separazione consensuale i tempi scenderanno fino ai 6 mesi, mentre per la giudiziale sono previsti 12 mesi di attesa. La presenza o meno di figli, minori e non, non cambia la situazione. E anche la comunione dei beni verrà sciolta con l’autorizzazione a vivere separati.

“Ridurre i tempi per il divorzio è un atto importante, perché risponde in modo adeguato ad una richiesta della nostra società”, ha detto Dorina Bianchi di Area popolare. Tempi più brevi infatti rappresentano la possibilità per le coppie separate che vivono altre relazioni di formare nuove famiglie. Inoltre per Donatella Ferranti, presidente della Commissione di Giustizia di Montecitorio, questo provvedimento “facilita la soluzione dei conflitti tra i coniugi, anche a vantaggio della serenità dei figli”.

Proprio facendo leva sul benessere dei figli, Giorgia Meloni ha dimostrato il suo dissenso: “Voto contro il d.d.l. sul divorzio breve: no al matrimonio usa e getta soprattutto in presenza di figli. I bambini non sono un dettaglio: vanno tutelati sempre “. Fortemente negativa naturalmente anche la risposta di Famiglia cristiana che ha parlato di un “ennesimo attacco alla famiglia”.

Storicamente, infatti, la legge Fortuna-Baslini che fissò a tre anni il termine per procedere al divorzio aveva l’obiettivo di dare il tempo alle coppie in crisi di prendere decisioni ponderate. Ed eventualmente fare un passo indietro riconciliandosi. Una norma che se da un lato si proponeva di tutelare i valori della famiglia tradizionale, dall’altro nei fatti è risultata molto lontana dalla realtà. Solo l’1%, dicono i dati, delle coppie separate cambia idea nei 3 anni.

“Finalmente con il varo della legge che introduce il divorzio breve in Italia, il diritto di famiglia italiano entra in Europa. Il sigillo della Camera apposto oggi segna una nuova era”, ha commentato dopo l’approvazione del d.d.l. l’avvocato Gian Ettore Gassani, presidente nazionale dell’Associazione degli avvocati matrimonialisti italiani. In effetti l’Italia era rimasta uno dei pochissimi paesi europei che prevedeva tempi così lunghi tra la separazione e il divorzio.

In Francia, Spagna, Portogallo, Inghilterra e nella maggior parte dei paesi dell’Europa dell’est il divorzio è immediato. E infatti non sono poche le coppie italiane che in questi anni si sono recate in Romania per il divorzio. Ora, anche se l’ipotesi del divorzio immediato, il “divorzio lampo”, è stata bocciata dal Senato, sembra giunta l’occasione per l’Italia di diventare “un po’ più europea”, come dice il segretario nazionale della Lega italiana per il divorzio breve Diego Sabatinelli.

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