Il 25 Aprile “è una festa di libertà e di speranza che ricorda quel che abbiamo conquistato con il sacrificio di tanti e che abbiamo il compito e il dovere di mantenere, sviluppare e consolidare”
“La Costituzione non va conservata come una reliquia in una teca, perché è realtà viva”. Queste le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alla vigilia del giorno della Liberazione. Il presidente ha pronunciato queste parole al Quirinale, in occasione della premiazione degli studenti vincitori del concorso “Dalla resistenza alla cittadinanza attiva”. Ed aggiunge: “La Costituzione è una realtà viva e la sua vita e la sua applicazione è e sarà nelle vostre mani”.
In un’intervista rilasciata a Repubblica, il capo dello Stato ha affermato “La Costituzione, nata dalla resistenza, ha consentito la libertà di parola e di voto, e anche quella di sedere in Parlamento a esponenti che proprio quella Costituzione la contestavano nei fondamenti”, sottolineando così la sua natura antifascista.
Mattarella rimarca quanto sia importante oggi farsi paladini dei valori della democrazia e della libertà, vivere ogni giorno all’insegna di questi valori fondamentali per tutti. Il Presidente era poco più che un bambino nel 1945, negli anni in cui si era in piena lotta per affermare i valori di democrazia e libertà. “Mio padre era antifascista. Diciannovenne, nell’anno del delitto Matteotti, aveva fondato nel suo comune la sezione del Partito popolare di Sturzo; e aveva subito percosse e olio di ricino. Il giornale che dirigeva come presidente dell’Azione Cattolica di Palermo prese una posizione molto dura contro le leggi razziali e fu sequestrato più volte. Lanciò, via radio, dalla Sicilia già libera, un appello agli italiani delle regioni ancora sotto l’occupazione nazista e di Salò: partecipava, così, idealmente alla lotta della Resistenza e faceva parte dei primi governi del Cln mentre il Nord Italia veniva via via liberato dagli alleati e dai partigiani. Sono cresciuto nel culto delle figure di don Minzoni, Giacomo Matteotti, don Morosini, Teresio Olivelli.”
25 Aprile patrimonio di tutti – “per questo il 25 aprile è un patrimonio di tutta l’Italia. – Dichiara il Presidente della Repubblica – E’ il giorno in cui si celebrano i valori condivisi dall’intero Paese”. In Italia “non c’è più, fortunatamente, la necessità di riconquistare i valori di libertà e democrazia. Cè la necessità di difenderli, come è stato fatto contro l’assalto del terrorismo e va fatto sempre più contro quello della mafia”. Ed ancora: “La liberazione è una festa di libertà e di speranza che ricorda quel che abbiamo conquistato con il sacrificio di tanti e che abbiamo il compito e il dovere di mantenere, sviluppare e consolidare”.
Poi ha rivolto un pensiero ai due marò italiani coinvolti in una difficile controversia internazionale tra Italia e India, il caso dell’Enrica Lexie. I due fucilieri della Marina Militare italiana, lo ricordiamo, erano imbarcati sulla petroliera italiana Enrica Lexie come nuclei militari di protezione, e furnono arrestati dalla polizia indiana con l’accusa di aver ucciso due pescatori imbarcati su un peschereccio indiano, il 15 febbraio 2012 al largo della costa del Kerala, India sud occidentale. Mattarella dice: “Nel momento in cui celebriamo la Festa della Liberazione, il mio pensiero va anche ai due fanti di Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, che da oltre tre anni attendono giustizia. A loro va il mio incoraggiamento con l’assicurazione che l’impegno dell’Italia nei loro confronti non si è attenuato”.