Camorra, catturato in Brasile il latitante Pasquale Scotti uomo di fiducia di Raffaele Cutolo

Uno dei fedelissimi del boss Raffaele Cutolo, Pasquale Scotti era latitante da circa 31 anni quando evase la notte di Natale del 1984. Si nascondeva a Racife, Brasile, dove è stato arrestato in seguito ad una complessa indagine della Squadra Mobile di Napoli in collaborazione con l’Interpol e la polizia brasiliana. In queste ore sono in corso gli accertamenti sulla sua identità ma ad incastrare Scotti sarebbero le sue impronte digitali

Scotti_identikitNapoli, 26 maggio – Fermato Pasquale Scotti, 56 anni, killer e uomo fidato di Raffaele Cutolo, ex boss della Nuova Camorra Organizzata. Era latitante da circa 31 anni, precisamente dal 23 dicembre 1984. Scotti è stato stanato ed arrestato circa un ora fa in Brasile.

L’arresto è avvenuto al termine di una lunga e complessa indagine condotta dalla Squadra mobile di Napoli e grazie ai collegamenti curati dall’Interpol e della polizia brasiliana nell’ambito di un’operazione a cui avevano dato nuovo impulso le indagini dei pm Marco Del Gaudio e Ida Teresi della Dda della Procura di Napoli coordinata dal procuratore aggiunto Filippo Beatrice e dal procuratore capo Giovanni Colangelo. In queste ore si stanno ultimando gli accertamenti sulla sua identità, ma ad incastrare Scotti è stato il riscontro delle impronte digitali: sono quelle del boss latitante.

Il super latitante si nascondeva precisamente a Racife. Il suo nome figurava tra i ricercati inseriti nella lista delle “primule rosse” stilata dal Ministero dell’interno. Sul capo di Scotti pendono diversi ergastoli per omicidio, estorsione e altri reati associativi. Iniziò la sua carriera criminale come killer, infatti era uno degli uomini del commando di fuoco della Nuova Camorra Organizzata cutoliana (Nco). Scotti è anche accusato di essere il mandante dell’omicidio di Giovanna Matarazzo detta Dolly Peach, una ballerina di un night club romano legata sentimentalmente a Vincenzo Casillo.

Pasquale Scotti noto anche con il soprannome di “Pasqualino o’ collier” per aver regalato un collier alla moglie di Cutolo, col passare degli anni fece molta strada nel mondo della criminalità organizzata diventando un boss temuto e rispettato oltre ad essere stato uno dei più fedeli alleati del boss di Ottaviano. Dopo il maxi-blitz del giugno 1983 e il trasferimento di Raffaele Cutolo nel carcere dell’Asinara cercò di riorganizzare la Nco.

A dicembre dello stesso anno fu arrestato a Caivano. Nel corso della detenzione dette l’impressione di voler collaborare con la giustizia rivelando alcuni particolari sulla Nco, ma in realtà si trattava di una collaborazione fittizia.

Nella notte di Natale del 1984 evade dall’ospedale civile di Caserta dove era stato ricoverato per una ferita alla mano. Dal 1985 è ricercato per omicidio ed occultamento di cadavere e dal 17 gennaio 1990 è ricercato anche in campo internazionale e fa parte dei latitanti più pericolosi d’Italia.Nel 2005, la terza sezione della corte d’assise di Santa Maria Capua Vetere, condanna il boss all’ergastolo.

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