Ue: le donne lavorano gratis 2 mesi l’anno, continua lo scandalo del “gender gap” sul lavoro

Secondo la Commissione Europea quest’anno le donne verranno pagate fino al 2 novembre e lavoreranno gratis per i restanti due mesi

gender gapLa colpa di ciò va data al “gender gap”, fenomeno per il quale le lavoratrici europee percepiscono un salario minore rispetto a quello dei colleghi uomini, e stando ad un rapporto della Commissione Europea sul divario tra salari maschili e femminili, per uno stesso impiego, le donne sono pagate il 16,3% in meno ad ora rispetto agli uomini. Questa percentuale svela che, ogni anno, le donne lavorano gratuitamente per circa 59 giorni, e che quest’anno è come se da lunedì 2 novembre, giorno nel quale la Commissione europea ha deciso di istituire la “Equal Pay Day”, queste smettessero di essere pagate.

Oltre che da una palese retribuzione oraria inferiore concessa alle donne, il triste fenomeno del gap sul lavoro tra generi dipende anche da numero minore di ore lavorative retribuite per le donne e da un minor tasso d’occupazione, a volte dovuto all’interruzione della carriera lavorativa per cause come la cura dei figli o della famiglia in generale. Non per altro, le posizioni manageriali sono occupate soprattutto da uomini, che di conseguenza godono di maggiori promozioni e paghe migliori. Solo il 3% degli amministratori delegati è donna.

L’Italia è uno dei paesi più toccati dal “gender gap” sul lavoro, con un divario tra stipendi del 7,3%; sul podio, invece, la Slovenia col 3,2%, Malta col 5,1% e la Polonia con il 6,4%. Di conseguenza questo fenomeno incide gravemente anche sulle pensioni, che, al termine degli anni di servizio lavorativo, per le donne sono del 39% inferiori rispetto a quelle assegnate agli uomini.

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