De Luca indagato per corruzione insieme al giudice Scognamiglio che a luglio scorso aveva accolto il ricorso del presidente della Campania contro la sospensione inflittagli per l’applicazione della legge Severino
Napoli, 10 novembre – Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ed il suo ex capo della segreteria Carmelo Mastursi, dimessosi due giorni fa per “motivi personali” (vai all’articolo), sono iscritti nel registro degli indagati nell’ambito di un’inchiesta aperta dalla Procura di Roma per corruzione con altre 5 persone tra cui Anna Scognamiglio, il giudice del Tribunale di Napoli che aveva accolto il ricorso del presidente della Regione Campania contro la sospensione dalla carica, in virtù dell’applicazione della Legge Severino.
Tra gli indagati il marito del magistrato Guglielmo Manna. L’inchiesta, partita dalla Procura di Napoli, è stata spostata per competenza territoriale a Roma per il coinvolgimento di un giudice napoletano. Nei giorni scorsi la squadra mobile di Napoli aveva perquisito gli uffici di Mastursi in Regione e la sua abitazione a Salerno su disposizione della Procura di Roma sequestrando un telefono cellulare e un computer portatile.
Il 22 luglio scorso il Tribunale civile di Napoli aveva deciso la sospensione della sospensiva a carico del governatore ed il giudice Anna Scognamiglio ne era stata la relatrice.
L’ipotesi di reato è di corruzione per induzione. L’indagine è partita in seguito ad un’intercettazione telefonica nella quale il marito del giudice Scognamiglio, parlando con Mastursi,chiedeva “un favore” in cambio dell’intervento della moglie in una vicenda di interesse per l’ex capo della segreteria del presidente De Luca, il quale avrebbe promesso la nomina di Manna per un incarico dirigenziale nella Sanità regionale.
Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha dichiarato “senza alcun margine di equivoco” la sua “totale estraneità a qualunque condotta meno che corretta”, ed ha chiesto di essere ascoltato.