Guerra economica e controllo sociale “made in USA”. Fantapolitica o rischio reale?

Ancora un declassamento nei giorni scorsi per le banche italiane da parte dell’Agenzia Moody’s (una delle tre sorelle del rating mondiale insieme a Standard&Poor’s, e Fitch). Moody’s è controllata da grandi fondi di investimento americani e da Warren Buffet, potentissimo finanziere americano che ha ultimamente dichiarato: ”le banche americane sono in una posizione molto più forte rispetto a quelle europee. E questo anche grazie alle azioni decise dell’ex segretario al Tesoro, Henry Paulson, e del presidente della Fed, Ben Bernanke. Le banche americane hanno una liquidità che gli esce dalle orecchie” (ANSA).

Ma intanto la JP Morgan, la più importante banca americana, e prima società finanziaria mondiale, annuncia un buco di 2 miliardi di dollari persi in appena sei settimane, ma potrebbe essere il doppio, a causa dei derivati. Titoli presenti nella misura di 160 miliardi di euro anche nel portafogli del nostro Tesoro, acquistati negli anni ottanta e novanta per mettersi al riparo dal rischio di cambio.

L’Italia così si ritrova a lottare su più fronti, anche se ormai sembra aver perso il controllo non solo delle finanze, ma anche sulla popolazione, fortemente stressata dall’austerity imposta dalla Banca Centrale Europea e quindi dalla Germania. Di fatti l’Italia attraverso il Governo Monti è stata commissariata per incapacità di far quadrare i conti, e la sua sovranità nazionale è ora minacciata anche da attacchi speculativi della finanza mondiale.

Inoltre il desiderio di espansione finanziaria e militare degli Stati Uniti ha causato spesso problemi di stabilità in Europa: nel passato in Italia con la struttura paramilitare Gladio, e nei mesi scorsi con gli interventi in medioriente e nordafrica con l’alternanza degli alleati prima inglesi e poi francesi. Proprio in questi giorni è sul tavolo dei grandi della NATO il progetto del sistema difensivo europeo (scudo antimissile che dovrebbe proteggere gli interessi americani in Europa, e che Mosca ritiene invece una provocazione).

Ed è proprio per questo ambizioso e costosissimo progetto che gli Stati Uniti sembrano da qualche anno terrorizzati dalla possibilità di perdere la loro influenza sulle colonie europee, sull’Italia, l’Europa dell’Est, ed i paesi che affacciano sul Mediterraneo principalmente, luoghi prestabiliti alle basi di lancio dei missili che dovrebbero intercettare le armi nemiche, anche nucleari.

Ed è un dato di fatto che se dovessero andare al governo in questi paesi movimenti civici e non partiti politici, in ogni caso antieuropeisti o antimperialisti, il grande e potente paese americano perderebbe contatto con quel potere che dal dopoguerra a oggi ha dato una parvenza di alternanza ideologica.

Gli Stati Uniti hanno necessità di capire cosa succede nel nostro paese, e il Presidente tecnico Monti (cariche nel Gruppo Bilderberg e nella Commissione Trilaterale) in tal senso li ha rassicurati aggiungendo al Governo un uomo “americano”. La promozione è infatti arrivata per Giovanni De Gennaro, uomo dell’FBI per quasi 30 anni, (fonte sito FBI e TGCOM) come sottosegretario con delega ai servizi. In ogni scintilla italiana di rivolta popolare De Gennaro, pedina importante costante e trasversale a tutti i partiti politici italiani, ha sempre avuto un ruolo centrale e ben definito: nel 2001, durante gli scontri avvenuti al G8 di Genova lui era Capo della Polizia. Nel 2008 venne nominato da Prodi Commissario Straordinario all’emergenza rifiuti per sedare le rivolte di Pianura.

Nel 2010, durante gli incidenti di Roma, era Direttore Dipartimento Informazioni per la Sicurezza. Oggi è sottosegretario di Stato con delega ai servizi, praticamente onnipotente in vista dei lavori della TAV (interessi di Finmecanica per la produzione di treni veloci). Il controllo sui Servizi italiani potrebbe essere fondamentale agli Stati Uniti per verificare il livello di controllo che ha lo Stato italiano sulla sua popolazione, e a tal fine manovrare i media strumentalizzando, criminalizzando e trasformando forme di protesta antipolitica in terrorismo. E qualche “utile idiota” in buon giogo nell’interesse dei Potenti.

Ne è un plateale esempio il recente ferimento di Adinolfi (Ansaldo Nucleare), e probabilmente anche la recente follia di Brindisi, del quale atto ancora non è ben chiara la matrice.

Gli Stati Uniti desiderano mantenere infatti la loro supremazia militare anche attraverso il controllo della proliferazione nucleare, e potrebbe essere in atto una guerra economica volta alla conquista di asset strategici nazionali italiani come parti di Finmeccanica (Ansaldo Energia e i suoi contratti per le nuove centrali nucleari e lo stoccaggio delle scorie radioattive in Europa dell’Est, luoghi prefissati per le basi di lancio dello scudo antimissile).

L’Italia dal canto suo ha necessità di abbattere il suo debito e agli americani interessa molto visto che non possono permettersi di lasciare via libera alla Francia, la Cina e la Russia nel mercato del nucleare, non in un momento in cui l’Europa è debole e senza un governo politico alternativo a quello finanziario. Ne uscirebbe fortemente ridimensionata nell’economia nazionale e militare.

E così ecco puntuali gli strumentali declassamenti alle banche e alle aziende italiane (fonte ABI), strumenti di pressione. Ecco gli attentati e la nuova strategia della tensione, ciclici strumenti di consenso come già avvenne quando esordì la Gladio in Italia, e l’avvento della cosiddetta seconda repubblica. Ecco dunque spiegata l’esigenza di De Gennaro e l’FBI.

Probabili le Leggi restrittive della liberta individuale, quelle che giocoforza arriverebbero di pari passo con il crollo dell’economia italiana (inevitabile dato l’impegno preso con il Fiscal Compact ad avere un deficit strutturale non superiore allo 0,5% del PIL. L’obbligo di abbattere il debito pubblico entro la soglia del 60% del PIL nel giro di 20 anni. La recessione, e la corsa dello Spread che annullano tutti i sacrifici economici dei cittadini) e le manifestazioni condivisibili della popolazione terrorizzata dagli attentati e incolpevole di tale disagio economico.

E Intanto la JP Morgan (USA) dichiara un buco di 2 miliardi di dollari, forse 4, e la giostra economica mondiale ricomincia a correre. Ma i soldi prima o poi bisogna metterli, perché questa schizofrenica economia globalizzata ha il debito virtuale, ma i soldi sono reali. Scommettiamo che nonostante la liquidità, “che esce dalle orecchie delle banche americane”, come afferma Warren Buffet, per salvare l’economia delle banche mondiali saranno spesi ancora una volta i soldi dei contribuenti?

Come anche per gli armamenti americani, i famigerati 90 cacciabombardieri F-35, che saranno acquistati in tempi di crisi così profonda a vantaggio dell’economia statunitense e a svantaggio delle tasche dei cittadini italiani, popolo di una nazione che ripudia la guerra (Art. 11 Costituzione).

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