Dopo un restyling durato quattro anni, l’Ici è di nuovo qui e dietro il ritocco, si nasconde un’altra stangata per gli italiani; il rincaro riguarderà tutti gli edifici e sarà elevatissimo per la seconda casa. Nella tipologia seconda casa rientreranno le più svariate categorie di immobili: abitazioni, alberghi, negozi. Non c’è scampo.
Per le aliquote il range messo a disposizione dal governo è di 0,2 in salita o in discesa, per quello che riguarda la prima casa. Quello sulla seconda è del 3 in salita o discesa con base di partenza 7,6.
A Napoli, invece, le due aliquote base dell’Imposta Municipale Unica saranno, per la prima casa, allo 0,5, mentre per la seconda si parla di un iperbolico 10,6.
Il primo a rivoltarsi contro la tassa è stato proprio il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris: “L’Imu è una tassa immorale, che dobbiamo imporre alla nostra comunità, ma le cui entrate sono sottratte per andare a finire nelle casse dello Stato. Se non si registrerà un cambio di marcia da parte del governo, ci troveremo costretti a valutare azioni di protesta a difesa della democrazia, che si fonda sulla certezza dei diritti”.
Sì, perché a differenza dell’Ici, che veniva rimborsata per intero all’ente locale, l’Imu, per il 50%, finirà nelle casse dello Stato.
Ma non c’è solo l’Imu.
E’ in arrivo una vera e propria onda anomala di micro-tasse, che in parte è già cominciata. Si tratta di balzi di modesta entità, passati quasi in sordina che però sommati uno all’altro generano un prelievo secondario, tutt’altro che irrilevante: è, infatti, di poco inferiore ai 2.500 euro la stangata che colpisce ogni famiglia italiana.
Dunque, dalla nuova tassa sulla casa, l’Imu, alle bollette di acqua, luce, gas e raccolta rifiuti, passando per il caro-carburanti e le nuove imposte provinciali sull’auto, con l’aggiunta del preannunciato aumento dell’Iva, che da ottobre passerà dal 21 al 23%.
Questo è quello che ci aspetta. Federconsumatori e Adusbef hanno calcolato cifre e percentuali, sulla base dei dati finora disponibili, e al netto di nuove sorprese le due associazioni ipotizzano un aumento medio, per ogni nucleo famigliare di 1.334 euro su prezzi e tariffe e di altri 1.133 euro per imposte vere e proprie, tra cui l’Imu, la nuova Iva al 23% e le addizionali regionali e comunali.
Dall’inizio del mese di aprile, sono già scattati i nuovi aumenti delle bollette di luce (+5,8%) e gas (+1,8%), rincari che sono stati stabiliti dall’Autorità per l’energia. E per l’elettricità, così come li ha motivati la stessa Authority, sono dovuti in particolare all’impennata delle quotazioni internazionali del petrolio, aumentate dell’8,5% solo nell’ultimo trimestre, combinata con la svalutazione dell’euro sul dollaro, che per il nostro Paese determina un ulteriore aumento del costo del barile.
E a maggio, come preannunciato, abbiamo avuto per l’elettricità un ulteriore aumento di circa il 4%.
In soldoni, ogni famiglia pagherà le fattura di gas e luce con un rincaro di 70 euro.
E poi ci sono le notizie in termini di micro-balzi: tasse di imbarco sugli aerei e di sbarco nelle isole minori. Con i viaggi aerei si contribuirà a finanziare, in parte, la riforma del lavoro: è stata infatti introdotta l’addizionale comunale sui diritti di imbarco sugli aerei, che dal primo luglio 2013 aumenterà di 2 euro il biglietto per ogni passeggero. I Comuni delle isole minori avranno invece mano libera nell’istituire un’imposta di sbarco fino a 1,50 euro (sarebbe l’ alternativa alla tassa di soggiorno).
Un provvedimento, è spiegato nell’emendamento al decreto fiscale approvato in Commissione alla Camera, che servirà a finanziare “interventi in materia di turismo, beni ambientali e culturali e servizi pubblici locali”.
E non finisce qui: all’orizzonte si intravede il ritorno dell’«imposta di scopo»: una tassa, a suo tempo definita nel decreto sul federalismo municipale, per consentire ai Comuni di finanziare strade, parcheggi e nuove opere pubbliche.
Che dire: tassa, doppia tassa e controtassa, parafrasando il famoso film di Nanni Loy. Stavolta, nelle vesti del truffatore, ahinoi, non c’è Leo Gullotta.