Renzi: “Se su Bagnoli vogliono intimidirmi hanno sbagliato”

Ed annuncia il suo ritorno a Napoli. A Pietrarsa, esattamente: “ho deciso che domani, sabato mattina, ci tornerò col ministro Franceschini per parlare di turismo e cultura a Pietrarsa. Entro quindici giorni poi torneremo di nuovo per andare in Regione Campania a firmare con Enzo De Luca il Patto per la Campania. Se pensano di farci paura, hanno sbagliato destinatari”. Il riferimento è alla manifestazione di protesta organizzata dai movimenti di giovani, studenti e disoccupati che lo hanno duramene contestato. Manifestazione che sul lungomare Caracciolo nella mattinata di mercoledì 6 aprile, occasione della riunione della cabina di regia su Bagnoli, alla quale il premier ha partecipato, è sfociata in tafferugli con le forze dell’ordine con lancio di pietre da ambo le parti (come denunciato dall’Ex Opg Occupato Je so’ pazzo, vai alle foto).
“Ci hanno detto di tutto – continua Renzi nella sua newsletter – , accusandoci di interessi e mani sulla città. Poi quando hanno visto il progetto si sono dovuti fermare. Non c’è un solo centimetro cubo in più di quanto previsto dal Comune. Anzi ci sono meno case e meno spazi commerciali. C’è invece una sorpresa per gli addetti ai lavori, una sorpresa che tuttavia io ritengo un atto dovuto: eliminiamo la colmata”.
“Cosa è la colmata? Il più grande scandalo ambientale di Bagnoli”. Peccato che è lì da sempre ormai, anche nel ventennio di gestione politica ed amministrativa da parte del Partito Democratico, sia del Comune di Napoli, prima con Antonio Bassolino poi con Rosetta Iervolino, che della Regione Campania con il Presidente Antonio Bassolino, anche in veste di commissario straordinario per l’emergenza rifiuti. “Un milione di metri cubi di rifiuti lasciati a marcire per decenni. Ci vorranno 272 milioni di euro per ripulire le schifezze che sono state fatte nei 230 ettari di Bagnoli. Ma per noi è una priorità. E lo Stato c’è. Perché se riparte Bagnoli, riparte Napoli e riparte il Mezzogiorno”.