“Subdolo licenziamento di massa” è il commento dell’Associazione Nazionale Docenti per i Diritti dei Lavoratori e del gruppo Docenti abilitati non inseriti in Gae
La Commissione cultura della Camera dei Deputati ha dato il via libera al Ddl Scuola (vai all’articolo). Si tratta dello Schema di decreto ministeriale concernente revisione e aggiornamento del decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 14 gennaio 2014, recante princìpi contabili e schemi di bilancio in contabilità economico-patrimoniale per le università. Atto n. 370. Secondo il Ddl Scuola, in pratica i docenti precari abilitati potranno ottenere il ruolo solo dopo superamento di un concorso che prevede la sola prova orale, a cui farà seguito un anno di formazione. I docenti precari non abilitati, attualmente iscritti nella terza fascia delle graduatorie di istituto, potranno giungere al ruolo solo se avranno maturato tre anni di servizio presso le scuole italiane e previo superamento di un concorso e due anni di formazione.
A questo quadro si aggiunge nello specifico il problema evidenziato dall’Art. 10 Ddl Scuola.
I precari potranno dire addio alle supplenze dalle graduatorie di istituto, che saranno assegnate solo ai nuovi tirocinanti. In base al Ddl approvato sabato scorso dal Consiglio dei Ministri e al quale la Commissione cultura ha dato ieri il proprio parere favorevole, i docenti dovranno essere in possesso di laurea e superare superare un concorso, per essere avviati ad un corso di formazione triennale con contratto di formazione. Ad allarmare il mondo della scuola è la disposizione contenuta nell’art 10 dello schema del decreto, che recita “Il contrattista su posto comune, sulla base di incarichi del dirigente scolastico della scuola interessata e fermo restando gli altri impegni formativi, potrà effettuare supplenze nell’ambito scolastico di appartenenza, e, nel terzo anno, su posti vacanti e disponibili“. Inoltre, ai sensi dell’art 11, stesso impegno è previsto anche per i docenti di sostegno.
In pratica questo significa che gli istituti scolastici potranno sopperire alle supplenze dei docenti, non attingendo più al personale iscritto nelle graduatorie di istituto, di seconda e terza fascia, ma direttamente dai tirocinanti che nel frattempo avranno superato il concorso.
“Di male in peggio, – commentano i professori Vespa e Fasulo, coordinatori rispettivamente dell’Associazione Nazionale Docenti per i Diritti dei Lavoratori e del gruppo Docenti abilitati non inseriti in Gae -. Questo significa che tutti i docenti iscritti nelle graduatorie di istituto non lavoreranno più, dovendo cedere la supplenza, loro spettante, ai tirocinanti, nuovi aspiranti all’insegnamento ammessi al percorso di formazione”. “Inoltre – continua la nota -, i docenti precari, abilitati e non, che da anni hanno mandato avanti la scuola italiana, non saranno più presi in considerazione e finiranno per dover rinunciare alla loro carriera. Questa che vogliono presentarci come fase transitoria altro non è che il proseguire, di questo governo, sulla stessa scia di quello arrogante di Renzi, e sta di fatto creando nuovi esodati con un subdolo licenziamento di massa“. “Siamo pervasi da un senso di profondo disagio ed amarezza nei confonti di una classe politica che continua imperterrita a non ascolate le istanze dei lavoratori della conoscenza”. “Ovviamente così non va per niente bene, si è al di fuori di ogni logica di coerenza e giustizia. I docenti precari, abilitati e non, continueranno a battersi per dire no a tale forma di reclutamento degli insegnanti” conclude la nota.
Una cosa vergognosa come questa non si era mai verificata!sono senza parole,ma non smetterò di combattere verso questo governo di………………………non vado oltre perché non sono degni nemmeno di essere chiamati……….