Il segretario della Lega Nord, ospite del quotidiano Il Mattino, ritratta gli attacchi a Napoli e ai napoletani
“Non ho mai detto frasi da stadio contro la città, anzi ho sentito Aurelio De Laurentiis per augurargli di passare il turno in Champions”. Così il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, ospite del quotidiano Il Mattino ritratta gli attacchi a Napoli e ai napoletani.
Salvini sembra essersi dimenticato di quando, all’annuale raduno di Pontida nel 2009, con un bicchiere di birra in mano cantava: “Senti che puzza, scappano anche i cani stanno arrivano i napoletani. Son colerosi terremotati. Con il sapone non si sono mai lavati”. Oppure quando nel 2012, in piazza della Scala a Milano dichiarò: “L’euro al Sud non se lo meritano. La Lombardia e il Nord l’euro se lo possono permettere. Io a Milano lo voglio, perché qui siamo in Europa. Il Sud invece è come la Grecia e ha bisogno di un’altra moneta. L’euro non se lo può permettere”. La lista delle invettive dei leghisti contro i meridionali è lunga. Ora Salvini si scopre innamorato delle bellezze di Napoli e, per i voti, il problema non sono più i napoletani e la gente del Sud, ma gli immigrati.
“Bisogna valorizzare le identità, da questo punto di vista la Lega è cambiata: casa mia è anche Napoli, non me ne resto a casa mia come mi dice Bossi. Le battaglie che abbiamo di fronte sono sfide da affrontare a livello nazionale. Potrei godermi il 50 per cento in Veneto, Maroni in Lombardia e Toti in Liguria”. Perché non se li gode allora? Semplice, perché a livello nazionale a Salvini servono i voti del Sud, se non per vincere le politiche, almeno per contendere la leadership del centrodestra a Berlusconi.