Il governatore afferma di non aver capito “l’oggetto del contendere tra Di Maio e Conte” per quanto riguarda le frizioni interne al Movimento 5 Stelle. Sull’odinanza della Campania che prevede ancora l’uso delle mascherine all’aperto invece secondo De Luca: “È un piccolo gesto di prudenza e non un grosso sacrificio”
“Sul piano politico abbiamo avuto due settimane delicate. La vicenda politica nazionale si è conclusa bene con la rielezione di Sergio Mattarella. Ma lo spettacolo fornito dalle forze politiche in quella settimana è stato francamente sconcertante. Questo sistema non regge. La democrazia italiana è davvero ad un bivio. Ma non credo che in quest’ultimo anno di legislatura saremo in grado di fare delle scelte serie. Sinceramente non c’è da avere nessuna fiducia vedendo il panorama politico attuale, sarebbe da eroi averne”. A dirlo il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, nel corso del consueto monologo del venerdì in diretta sui social.
Per quanto riguarda le frizioni interne al Movimento 5 Stelle, scaturite proprio dalla partita del Colle giocata male dai pentastellati, De Luca ha affermato di non aver capito “l’oggetto del contendere tra Di Maio e Conte”. “Se qualcuno lo ha capito – ha aggiunto il governatore –, è un uomo fortunato. Io non sono fra questi. Sic transit gloria mundi. C’è da sperare che si cominci a ragionare seriamente su come creare una grande forza politica unitaria in grado di interpretare il riformismo in Italia, sulla base di un programma chiaro, realistico e ambizioso di rinnovamento del nostro Paese”.
Per quanto riguarda la questione Covid, De Luca è tornato a ribadire le ragioni che hanno spinto la Regione a prorogare l’uso delle mascherine all’aperto (vai all’articolo). “Grazie a Dio la situazione Covid va migliorando in maniera sensibile in tutta Italia e nella nostra regione. In Campania abbiamo deciso di mantenere l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto. Non è un grosso sacrificio. Vorremmo evitare, diversamente dal governo nazionale, finzioni e prese in giro”. “È preferibile fare un piccolo sacrificio, un piccolo gesto di prudenza, saltare il periodo di Carnevale – ha sottolineato –, mantenerci tranquilli per evitare di riaccendere il contagio. Ho già detto 100 volte che siamo la regione con la densità più elevata d’Italia e dunque è bene avere un elemento di prudenza in più”.
Sempre in tema di sanità, De Luca ha annunciato che presto sarà presentato un piano per realizzare 169 case di comunità e che si sta cercando di affrontare il tema della specialistica ambulatoriale. “Abbiamo deciso da inizio anno di applicare i tetti di spesa per i diversi laboratori. Chiarisco che per quanto riguarda le risorse, sono esattamente quelle dello scorso anno: 560 milioni e avremo anche un’ulteriore integrazione di risorse in relazione all’obiettivo di ridurre le liste d’attesa”, ha affermato. “In Campania viviamo storicamente una grande anomalia: mentre nel resto d’Italia sono i laboratori pubblici a garantire le prestazioni per l’80%, in Campania le proporzioni sono invertite e non va bene. C’è un problema che riguarda l’appropriatezza delle prestazioni. Chiederemo ai titolari di laboratori di darci una mano ad affrontare il tema delle liste d’attesa per rispettare l’ordine di priorità. È evidente – ha aggiunto – che è un tema rispetto al quale bisogna voltare pagina, valorizzando il 90% dei laboratori che fanno un’attività seria, rigorosa e utile per la sanità campana, ma anche risolvendo le anomalie di un 10% che continuano ad avere atteggiamenti speculativi che non saranno più tollerati”.
Sul tema della scuola invece: “Le mascherine che dovevano arrivare, non arrivavano e i tamponi meno che mai. Nonostante il ministero della pubblica istruzione, ci stiamo avviando verso una normalità. Nel mese di gennaio abbiamo raggiunto percentuale di vaccinazioni interessanti anche per la fascia 5-11 anni, che poi era quello che avevamo chiesto, ovvero di avere due settimane di tempo per ampliare la fascia di bambini vaccinati e stare un po’ più tranquilli. In Campania abbiamo 61 scuole sopra i 600 alunni che non hanno un dirigente scolastico e 47 scuole, sotto i 600 alunni, che hanno un reggente che va a scavalco, avendo la responsabilità anche di un altro istituto scolastico. C’è una soglia per i dirigenti, stabilita del ministero della pubblica istruzione e dal ministero dell’economia, che sarebbe bene superare. Abbiamo decine di docenti e dirigenti campani che vanno in altre parti d’Italia e che invece potrebbero essere utilizzati per coprire il fabbisogno che abbiamo nelle nostre scuole”, ha concluso De Luca.