Il governatore della Campania: “Coltivano l’idea di ridurre la sanità pubblica e introdurre sistemi di assistenza come negli Usa”. Critiche da parte di De Luca anche per quanto riguarda la gestione del fondo per lo Sviluppo e la Coesione e per gli aiuti, giudicati insufficienti, all’isola di Ischia
“Le risorse destinate alla sanità pubblica sono vergognosamente insufficienti. Il Governo ha chiesto alle regioni di esprimere un’opinione sulle assicurazioni sanitarie, perché ha in preparazione una legge sulle assicurazioni sanitarie. Nella posizione irresponsabile del governo nazionale sulla sanità pubblica, c’è un’idea che stanno coltivando: ridurre la sanità pubblica per introdurre sistemi di assistenza sanitaria che riproducono modelli degli Stati Uniti, come assicurazioni private. Stiamo attenti, perché qui un passo alla volta stiamo vedendo la distruzione della sanità pubblica, cioè di un servizio di civiltà universale, per tutti i cittadini”. A dirlo il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, tornando ad attaccare il governo Meloni nel corso della consueta diretta del venerdì sui social.
“La sanità è il principale servizio di civiltà – spiega De Luca –. L’Europa e l’Italia si considerano paesi avanzati dal punto di vista dello stato sociale, in primo luogo per il sistema sanitario che hanno realizzato nei decenni. Se salta la sanità pubblica, cambia la qualità della vita sociale e la società italiana. Stiamo attenti, perché un passo alla volta stiamo smantellando la sanità pubblica. Se non garantiamo il personale necessario, se non garantiamo le risorse necessarie, è evidente che arriveremo a questo sbocco”.
Il governatore ha parlato anche della sanità campana, affermando: “Siamo diventati la prima Regione d’Italia per il fascicolo sanitario elettronico. Il 2023 dovrà essere per la sanità campana l’anno della stabilizzazione definitiva. Dobbiamo fare un passo decisivo per uscire dal piano triennale, visto che dopo il commissariamento si rimane ‘sorvegliati speciali’ per altri tre anni. Sarà un anno estremamente importante, anche perché dovremo prendere decisioni definitive, in relazione ad esempio alle prescrizioni del governo nazionale sui punti nascita. Stiamo cercando di salvare, per quanto possibile, i nostri punti nascita. I mesi di febbraio e marzo saranno decisivi per un assetto quasi definitivo della nostra Regione”.
Critiche al governo Meloni da parte di De Luca anche per quanto riguarda la gestione del fondo per lo Sviluppo e la Coesione. “Permane il blocco di oltre 20 miliardi di euro destinati alle Regioni del Sud – afferma il governatore –. A noi spettano 5 miliardi e 700 milioni di euro di cui veniamo privati tuttora. Ci sono ma non vengono attribuiti formalmente. L’idea degli esponenti del Governo nazionale è quella di ridistribuire le risorse destinate al Sud a tutto il paese. La gestione dei fondi per lo sviluppo e la coesione è molto più rapida rispetto a quelli europei e non averli è un danno per il Mezzogiorno”.
Sugli aiuti all’isola di Ischia e ai Comuni interessati dai danni dell’alluvione a novembre, il governatore è tornato a ribadire (vai all’articolo) come le risorse stanziate dall’esecutivo siano insufficienti: “La mia valutazione è negativa. Di concreto abbiamo solo 2 milioni di euro stanziati immediatamente dopo la frana dal Governo e 4 milioni dalla Regione. Le altre risorse stabilite sulla carta sono insufficienti sia per il risarcimento del danno subito sia per la messa in sicurezza del territorio. Mi auguro che ne avremo altre a disposizione per i cittadini di Ischia”.