Scontri tra ultras Napoli e Francoforte, nella notte striscioni contro De Laurentiis

Le parole del presidente del Napoli nella conferenza stampa sui fatti accaduti a Napoli a causa della presenza degli ultras dell’Eintracht Francoforte (supportati da ultras dell’Atalanta) non sono piaciute ad alcune frange del tifo partenopeo, che nella notte hanno esposto alcuni striscioni in diversi luoghi della città

“Come la giri e come la metti… Farete sempre i conti con quei 400 reietti”. E ancora: “ADL accetta un consiglio, smettila con la droga prima tu e tuo figlio”. Così recitano due striscioni esposti nella notte in città, dopo le parole del presidente del Napoli Aurelio De Laureintiis nella conferenza stampa sugli scontri avvenuti a Piazza del Gesù mercoledì pomeriggio prima della partita di Champions (vai all’articolo), tra alcuni ultras Azzurri e altri del Francoforte giunti dalla Germania senza biglietto per lo stadio (supportati anche da ultras dell’Atalanta con i quali sono gemellati, ndr).

“Quando c’è di mezzo l’autorità costituita, i reietti non aspettano altro che unirsi per fronteggiare le forze dell’ordine. Tutto quello che può essere racchiuso in un confronto tra tifoserie, in realtà è un pretesto per mettere a dura prova l’ordine costituito – aveva detto De Laurentiis in conferenza stampa –. Ieri allo stadio ho visto uno spettacolo straordinario. Ci sono dei napoletani di cui non faccio il nome che dicono ‘non capiamo come mai De Laurentiis sia così restrittivo, c’è troppo ordine allo stadio, una volta si faceva più casino’. Io dico che il casino ve lo fate a casa vostra perché lo sport è sport e il tifo deve essere assolutamente sano. Allo stadio ci vanno famiglie, bambini, adolescenti, ai quali non va fatto fare un giro di passo di cocaina, né fumare la marijuana, né far vedere un’arma e né di far vedere che in fondo ‘il Napoli siamo noi’, perché questo è il leitmotiv di 300/400 persone. Io sono anni che dico, prendete la legge inglese e applicatela negli stadi”.

“Voi pretendereste che noi investissimo i nostri soldi nel rifare degli impianti che poi vengono devastati? Ma non ci pensiamo minimamente – aveva proseguito De Laurentiis –. Lo stadio deve essere un luogo sacro dove questa rappresentazione scenica importantissima viene trasmessa al mondo. Ieri avremo avuto un miliardo di visualizzazioni nel mondo ed io sono fiero di aver dato un’immagine come se fosse il calcio inglese che è il più remunerato del mondo, perché da quando nel 1986 hanno fatto questa nuova legge, per due anni gli stadi si sono svuotati, poi si sono riempiti di persone che non si possono nemmeno alzare in piedi perché altrimenti arriva uno steward a dirgli di stare seduto, la seconda volta la stessa cosa, la terza volta viene sbattuto fuori. Ci sono anche le celle, le prigioni negli stadi, ci sono i questori per ogni stadio. Noi poi ci lamentiamo che le nostre forze di polizia vadano in sofferenza. Allora io dico, dateci gli strumenti”.

“Io non mi permetto di commentare la massima organizzazione del calcio europeo che è la Uefa – aveva aggiunto il presidente del Napoli –, però non dimentichiamoci che con la Uefa io sto rifacendo 3mila mq allo stadio, dove il Comune, la Regione, la Figc e il sottoscritto si sono messi in campo per rifare 3mila mq in 40 giorni rifacendo i pavimenti, i soffitti, le pareti, l’impiantistica che non esisteva. L’Italia è un Paese bellissimo non manutentato, politicamente inespresso, che sia a sinistra, che sia a destra o che sia al centro. Non mi posso permettere di commentare quanto accaduto ieri, lo farò alla fine del campionato di parlare della Uefa, perchè si rappresenta da sola con i suoi signori”.

L’attenzione degli ultras è stata rivolta anche al Questore di Napoli, Alessandro Giuliano. “Difendere la città per noi non sarà mai reato, nemmeno con le trappole di un Questore inadeguato!”: lo striscione si riferisce chiaramente agli scontri, vissuti come una provocazione da parte degli ultras napoletani che parlano di “trappole” e di inadeguatezza delle autorità preposte a contenere le violenze dei tifosi tedeschi in trasferta. Nelle ore della violenza 8 ultras sono stati arrestati, 5 italiani e 3 tedeschi: per loro il daspo che va da 5 a 8 anni. Circa 400 ultras tedeschi identificati, alcuni di loro secondo gli investigatori potrebbero essere ancora in Italia, pronti a scatenarsi nuovamente qualora ve ne fosse occasione nel corso delle prossime partite. Con l’accusa di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, gli indagati rischiano una condanna fino a 15 anni di carcere, o ancora più grave se sarà contestato loro il reato di devastazione.

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