Il Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, non molla la presa sulla questione Css, il combustibile solido secondario, da destinare all’incenerimento all’interno dei cementifici. Si capisce dal commento del Ministro su un documento del Movimento 5 stelle: “Abbiamo predisposto, in applicazione rigorosa delle direttive europee, due provvedimenti per la regolamentazione della produzione e dell’impiego del Css, che sono stati sottoposti all’esame preventivo della Commissione europea”.
Il 3 aprile scorso, il Ministro ha incontrato una rappresentanza di parlamentari del Movimento di Grillo per discutere della questione rifiuti e in questa occasione, Clini, ha chiesto l’appoggio dei parlamentari sugli interventi ambientali che il Ministero sta perseguendo, anche in considerazione dei problemi inerenti alle discariche di Roma e alle difficoltà di gestione dei rifiuti delle regioni del sud.
I due provvedimenti cui Clini fa riferimento riguardano, appunto, norme che permetteranno di incenerire i rifiuti urbani all’interno dei cementifici italiani. Parliamo del decreto ministeriale del 14 febbraio 2013, che rimodella la precedente norma sulla produzione di combustibile alternativo, che dovrebbe imporre controlli più severi e la certificazione di qualità ambientale, e del decreto del Presidente della Repubblica, in fase di finalizzazione.
Il Ministro Clini, infatti, ha perseguito la strada del Dpr, Decreto del Presidente della Repubblica, per avvallare un provvedimento fermo ormai dall’11 febbraio, giorno in cui la Camera preferì rimandare la decisione al nuovo Parlamento, nonostante il parere favorevole della Commissione Ambiente al Senato del 16 gennaio (vai all’articolo).
Clini, spiega e rassicura che: “Il Combustibile solido secondario, Css, è individuato come combustibile alternativo nell’ambito delle ‘best available technologies’, le migliori tecnologie disponibili, europee per la produzione del cemento. In particolare, l’impiego del Css in sostituzione del pet-coke, sottoprodotto della raffinazione del petrolio, abbatte drasticamente le emissioni dai cementifici. Inoltre, la produzione di Css riduce la quantità di rifiuti da conferire in discarica e di conseguenza può dare un contributo a diminuire l’assedio dei rifiuti nelle regioni meridionali in emergenza ambientale”.
Il Ministro ha anche aggiunto che: “La via maestra per la gestione del ciclo integrale dei rifiuti è la raccolta differenziata per il recupero di materia. La produzione di Css è un’opzione aggiuntiva, utile a sottrarre la gestione dei rifiuti ai circuiti dell’inefficienza che sono all’origine dell’emergenza in gran parte delle regioni meridionali e alimentano la malavita e le ecomafie”.
I cittadini che abitano a ridosso dei tanti cementifici, spesso sorti in prossimità dei centri urbani, così come quelli di Maddaloni, Caserta e Salerno, in Campania, nonostante le rassicurazioni del Ministro, temono per la loro salute e quella dei propri cari. A febbraio tiravamo un sospiro di sollievo, ma il passo ormai è breve affinché il decreto diventi effettivo.
FOTO: tratta da cavesannite.it