Napoli, 16 maggio – Si sono svolti ieri pomeriggio i funerali di Stato degli otto militari della Guardia Costiera morti nel tragico incidente al porto di Genova, tra cui è rimasto ucciso anche il maresciallo Francesco Cetrola, di 37 anni, originario di Santa Marina, in provincia di Salerno, la splendida località sul golfo di Policastro nel cilentano.
Ai funerali erano presenti anche i familiari dell’ultimo disperso, Gianni Jacoviello, le cui ricerche da parte dei sommozzatori sono incessanti, non sospendendole neppure quando tutta Genova si è fermata per dare l’ultimo saluto ai ragazzi della Guardia Costiera fatalmente portati via dall’affetto dei propri cari. La Jolly Nero, non ha fatto sprofondare nelle acque del mare genovese solo la Torre pilota del porto, conosciuto per il suo acquario tra i più belli e più grandi in Europa, o i corpi dei militari intenti a svolgere il proprio lavoro con passione e professionalità come ogni giorno, ma ha portato in fondo al mare anche l’anima di quell’Italia che invoca la sicurezza sul posto di lavoro, che prega Dio per non assistere più ad altre morti bianche, consapevoli che solo Dio è rimasto ad ascoltare gli innumerevoli appelli lanciati dai lavoratori preoccupati per la loro incolumità nel luogo di lavoro, perché chi davvero dovrebbe ascoltare, è un sordo che non vuol sentire.
Le parole del cardinale Angelo Bagnasco, nell’omelia in cattedrale, sono di coraggio per le famiglie e di monito per la necessità di maggior controllo ed efficacia dei sistemi di sicurezza sul lavoro: “La sciagura che ha colpito il Porto ha lasciato incredula e stordita la città. A tutti, militari e civili, va l’abbraccio affettuoso di Genova, della Capitaneria, della Marina Militare, dell’intero Paese che, di fronte a tanto dolore, s’inchina e invoca che mai più accada” .
“Sono triste come voi, facciamoci forza insieme” sono le parole rivolte alla famiglia delle vittime da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, presente ai funerali nella cattedrale di San Lorenzo – è un momento molto difficile per tutti, ma dovete farvi forza e cercare di vincere questo dolore che è immenso e straziante”. Il Presidente è apparso evidentemente commosso durante la funzione, “Sono molto triste, è un momento difficile anche per me” ha confessato.
“Il maresciallo Francesco Cetrola, Ciccio per gli amici, è una persona eccezionale, sotto tutti i profili, sia quello professionale, ma soprattutto quello umano, è una persona in grado di affrontare qualsiasi situazione critica operativa, con grande serietà e grande competenza. È in grado anche di distribuire ai suoi colleghi e agli altri la sua serenità e le sue conoscenze”. Roberto Di Millia, Capo prima classe della Guardia Costiera di Genova, descriveva così il suo collega due giorni dopo la tragedia, durante le operazioni di ricerca da parte dei soccorritori, quando ancora la speranza di ritrovarlo vivo, rincuorava dalla pena amici e familiari dei dispersi.
Il corpo di Francesco Cetrola è stato ritrovato dai sommozzatori dei Vigili del Fuoco la sera di venerdì scorso, estratto dalla cabina dell’ascensore sommersa in acqua dai detriti della Torre pilota, crollata in seguito al violento impatto con la Jolly Nero il 7 maggio. L’identificazione di Cetrola è stata resa possibile dalla divisa che indossava al momento dell’incidente. La mamma, Romanina, accorsa a Genova per le ricerche del figlio scomparso, ha pregato e sperato di poterlo ritrovare vivo fino all’ultimo istante.
“Conoscevo Francesco dal 1988, da giovanissimo. Lo accompagnai ad Ancona, quando doveva fare le prime prove per entrare in marina”. A raccontarlo è Don Antonio, il parroco di Santa Marina, vicino alla famiglia nel dolore per la scomparsa del proprio caro. “Conoscevo bene lui ed ero molto amico di Donato, il papà, che ho assistito negli ultimi momenti della sua vita – aggiunge ricordando il giovane maresciallo – alla sua famiglia mi lega un rapporto di amicizia profonda”.
Dopo i funerali di Stato, Cetrola sarà ricordato anche a Santa Marina, in provincia di Salerno, con un funerale in forma privata che si svolgerà venerdì alle 15:30 nella chiesa di Santa Croce, e celebrato dal Vescovo Monsignor Antonio De Luca. Il feretro dovrebbe giungere a Santa Marina questa sera. Alle esequie sarà presente alche il sindaco Dionigi Fortunato con una delegazione del consiglio comunale.
Il ritorno a casa è anche per gli altri militari della Guardia Costiera Daniele Fratantonio, 30 anni, di Rapallo; Davide Morella, 33 anni di Biella; Marco De Candussio, 40 anni di Fornaci di Barga (Lucca); Giuseppe Tusa, 25 anni, di Milazzo; il pilota Michele Robazza, 31 anni di Livorno; l’operatore radio dei rimorchiatori Sergio Basso, 50 anni di Genova; l’operatore radio dei piloti Maurizio Potenza, 50 anni, di Genova.
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