Il Ministero non ha dubbi in merito, De Magistris si oppone
Napoli – Il Ministero dell’Ambiente ha stabilito che per smaltire i 4,2 milioni di ecoballe campane è necessario costruire un nuovo termovalorizzatore. La quantità di rifiuti allocati per il 90% tra Villa Literno, Caivano e Giugliano e per il restante 10% nelle province del beneventano, casertano e avellinese è davvero ingente e richiede una soluzione efficace in tempi brevi.
Alla luce dei dati ottenuti dalle analisi effettuate su questi materiali, sembrerebbe che quella del termovalorizzatore sia l’unica possibilità concreta per risolvere il problema e produrre energia. Ma l’amministrazione comunale non si è mostrata dello stesso avviso.
Il sindaco Luigi De Magistris ha apertamente dichiarato: “fin quando sarò sindaco di Napoli, e potrei aggiungere al momento sindaco della città metropolitana, non ci saranno né termovalorizzatori né inceneritori. Hanno prodotto una quantità di ecoballe e di balle tale che ora vogliono far pagare a noi nuove forme di inquinamento”.
Al tempo stesso, la task force ha esaminato tutte le possibilità da mettere in campo, escludendole ad una ad una, ad eccezione appunto di quella relativa alla termodistruzione. Tecniche non convenzionali, come quelle che prevedono la gassificazione o la torcia al plasma per la produzione dell’idrogeno, sono state scartate dal momento che non sono ancora state sufficientemente sperimentate per grossi quantitativi di ecoballe, come ha stabilito la legge del 2007.
Anche l’eventualità di un’ulteriore discarica è stata scartata per una serie di motivi, soprattutto di natura economica, dal momento che per mettere in campo questa modalità sarebbe necessario stabilizzare le balle, il che richiederebbe un notevole esborso di denaro. Inoltre, visti i quantitativi, per poter accatastare le balle sarebbe necessaria una superficie non inferiore ai 650 mila metri cubi. Terzo e non meno importante motivo, le direttive europee sono a favore della termodistruzione piuttosto che all’accumulo di ecoballe.
In un primo momento, si era pensato di ricorrere ancora una volta al trasferimento fuori regione dei rifiuti, ma anche quest’evenienza è troppo dispendiosa e quindi eliminata. Ad oggi la situazione è in bilico, dal momento che manca il parere degli esperti in merito alla fattibilità del progetto. Inoltre, non è da trascurare la sicura opposizione che la popolazione metterebbe in atto dinanzi ad una decisione simile.
è la soluzione più ragionevole! Dovrebbe essere compensata con misure di benefici ambientali programmati per la città di Giugliano.