Come investire in BTP in sei semplici passi

Spread, Bund, Rendimento, BTP, BOT sono espressioni che hanno conosciuto negli ultimi mesi una diffusione “popolare”. Molti sono i curiosi che si sono avvicinati a tematiche finanziarie e altrettanti risparmiatori hanno approfittato dei rendimenti dei titoli di Stato che, come sappiamo, sono stati particolarmente generosi. Noi di Advise Only abbiamo pensato di offrire ai nostri utenti un vademecum che aiuti a barcamenarsi negli investimenti. Come primo appuntamento proponiamo il più popolare degli strumenti: un BTP.

Partiremo da zero perché non vogliamo dare nulla per scontato. D’altronde lo diciamo sempre: un investitore informato è un investitore migliore.


Premessa: il mercato.

I titoli di Stato sono emessi dal Tesoro Italiano tramite asta pubblica. L’investitore ha la possibilità di comprarli direttamente in questa sede, ossia sulmercato primario (alla prima emissione, o nelle riaperture) oppure sul mercatosecondario.

Oggi parliamo di mercato secondario, della compravendita di un BTP. Supponiamo che la Signora Consuelo Indipendenti abbia deciso che un BTP a medio termine faccia al caso suo.

Descrizione di un BTP con scadenza aprile 2014. Fonte: sito Advise Only.

I BTP sono quotati su due mercati principali: l’MTS e il MOT. Si tratta di due mercati secondari dove si effettuano le compravendite di obbligazioni e di titoli di Stato una volta che sono stati emessi. Dunque, se si vuole comprare un BTP dopo l’asta o se lo si vuole vendere prima della scadenza, si transita necessariamente da questi mercati.

  • Il Mercato Telematico dei Titoli di Stato (MTS): è il mercato all’ingrosso dove si negoziano quantitativi grandi (oltre i 2,5 milioni di euro) ed è quindi destinato in prevalenza ad investitori istituzionali;
  • Il Mercato Telematico delle Obbligazioni e dei Titoli di Stato (MOT): è dedicato a tutte le transazioni di ammontare inferiore, ed è qui che transitano le negoziazioni di noi risparmiatori.

Per quanto riguarda i Titoli di Stato i prezzi in questi due mercati sono tendenzialmente allineati e, su entrambi, la liquidità (in condizioni normali) è eccellente.

Volendo dunque comprare un BTP già esistente, la signora Consuelo Indipendenti si deve recare dalla sua Banca o al Banco Posta, disporre di unconto titoli, e chiedere allo sportellista di fare l’acquisto (oppure digitare il codice del titolo nell’area compravendita del suo conto online). La Banca trasmetterà l’ordine al MOT e metterà nel conto titoli della signora Consuelo il quantitativo di BTP richiesto al prezzo negoziato (più qualcosina).

Lo schema è il seguente:

Un passo alla volta

Se preferite, potete guardare il video che abbiamo realizzato. I contenuti sono gli stessi.

1.       Conto titoli

Innanzitutto il risparmiatore deve avere un Conto deposito Titoli (o dossier). Un Conto Titoli è un conto dedicato ad operazioni di investimento e disinvestimento,distinto dal conto corrente, sul quale la banca detiene i titoli e provvede automaticamente a riscuotere le cedole e ad accreditarle sul conto corrente del cliente. Ogni conto corrente può avere un conto titoli collegato, la cui apertura può essere automatica e avvenire contestualmente all’acquisto del BTP, oppure deve essere effettuata preventivamente. È bene verificare con la propria Banca.

Un Conto Titoli ha quasi sempre un costo annuale fisso che remunera la Banca e che può variare da 0 a 20 euro annui. A tal proposito è necessario contrattare con la Banca (alcune sono molto aggressive commercialmente e offrono tale servizio gratuitamente), ed a questo va aggiunto il costo annuo dell’imposta di bollo che si paga allo Stato ed è pari a 34,20 euro per investimenti sotto i 50.000 euro (aumenta per cifre superiori).


2.       
Scelta del titolo.

In secondo luogo bisogna identificare il titolo da comprare. Prendiamo ad esempio il BTP, strumento che ha caratteristiche ben precise. Il BTP è un titolo a medio-lungo termine e a tasso fisso, cioè ha una scadenza e una cedola fissa. Per identificarlo occorre specificare cedola e scadenza: “Btp x,xx% (la cedola) gg mese aaaa (la scadenza)” ad esempio Btp 4% 01 aprile 2014.

Un altro modo è conoscere il codice Isin, il “codice a barre” degli strumenti finanziari.

Per acquistare un BTP bisogna investire almeno 1.000 €. Questo è, infatti, il taglio minimo di acquisto, ma ovviamente è bene tenere a mente i costi di cui sopra: 34,20 €  su 1.000 € sono il 3,42%… per cui se la nostra Consuelo Indipendenti deciderà di investire 1.000 € dovrà, alla fine della fiera, avere unrendimento maggiore del 3,42% per far sì che il suo investimento sia vantaggioso.

Ovviamente la valutazione del costo non va fatta sul singolo investimento, ma sul complesso dei rendimenti delle attività finanziarie detenute sul conto titoli.

3.       Il Prezzo secco.

È molto utile avere un’idea del prezzo secco: il puro valore dell’obbligazionesenza il rateo interessi maturati. Per conoscere il prezzo secco potete guardare le quotazioni del giorno prima, valori che potete trovare anche sul sito di Advise Only, oppure chiederlo allo sportellista.

In generale è bene non lasciare ordini “vaghi” senza limiti di prezzo, ma mettere dei paletti: il prezzo di acquisto di un titolo influisce sul rendimento che ti porti a casa a scadenza (ricordatevi la regola della bilancia: tanto più è basso il prezzo, tanto più è alto il rendimento) per cui è bene fissare un prezzo massimo d’acquisto.

4.       Fate attenzione anche alle commissioni e ai costi.

Ahimè il prezzo secco non sarà quello che pagherà la signora Consuelo: la Banca infatti incrementa un po’ il prezzo negoziato così da trattenere le cosiddette “commissioni di sottoscrizione o di negoziazione dei titoli” o “di negoziazione, ricezione e trasmissione degli ordini”: la remunerazione per l’esecuzione dell’operazione. Possono essere davvero molto alte ed abbassare drasticamente il rendimento del nostro investimento.

Questi costi variano a seconda dello strumento (i costi più bassi sono associati alla negoziazione dei BOT, i più alti a quella delle azioni estere e sono di solito presentate sotto forma di percentuale), a volte hanno un ammontare minimo in euro e variano spesso a seconda del canale utilizzato: filiale, phone banking o conti online (questi ultimi sono quelli più a buon mercato). Va detto che, per l’acquisto in asta dei BTP, non è prevista alcuna commissione (ci pensa il Tesoro a remunerare i collocatori).

Queste sono le commissioni cancellate nei famosi BTP Day, non previste neanche nel nuovo BTP Italia, entrambi argomenti già approfonditi da questi blog.

5.       Fiscalità.

Al rendimento lordo deve essere ancora dedotta la tassazione sugli interessiche per i titoli di Stato Italiani come i BTP è pari al 12,5% (più conveniente di altri strumenti finanziari, la cui tassazione è al 20%).


6.       
Prezzo tel quel.

Da ultimo approfondiamo un punto di solito considerato ostico, il prezzo tel quel, ovvero il prezzo di mercato a cui viene scambiato il titolo, che incorpora anche il valore delle cedole già maturate. Difficile? Proviamo con un esempio.

Prendiamo un BTP cedola 4%, che paga tale cedola ogni 6 mesi: il 15 dicembre e il 15 giugno. Se la signora Consuelo lo compra ad aprile, il 15 giugno si vedrà accreditare un 2% del valore nominale. Ovviamente tale ammontare spetterebbe a lei solo se avesse detenuto il titolo per tutto il semestre, ma, dal momento che così non è, dovrà “dividere” la cedola con chi lo deteneva prima di lei.

Il meccanismo con cui vengono negoziati i titoli tiene conto di questo meccanismo nel momento dell’acquisto: viene quotato un prezzo secco, che non include la cedola maturata fino a quel momento. Quando Consuelo pagherà l’acquisto, “restituirà” al venditore la cedola maturata che non gli spetta ma che percepisce alla data di stacco.

Ricapitoliamo:

Corso secco = prezzo di mercato

Corso tel quel = prezzo di mercato + cedola maturata

A cura di Elisabetta Villa, adviseonly.com

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