Incontro Governo – Regioni per la definizione degli interventi in finanziaria a carico delle amministrazioni locali
Roma, 24 ottobre – E alla fine si sono incontrati. Governo e Regioni dopo i primi piccoli screzi, si sono seduti intorno a un tavolo per ragionare sui 4 miliardi di tagli alle spesa programmati, proprio in capo alle Regioni, dalla nuova Legge di stabilità. In un’atmosfera pacata e distesa tutto pare orientarsi verso un accordo condiviso (lodo) che pur rispettando i “saldi”della manovra finanziaria cercherà le soluzioni più efficaci per evitare che i tagli incidano sui servizi pubblici o che abbiano ricadute in termini di aumenti della fiscalità. Il punto di partenza, su cui le parti sono d’accordo, è costituito dall’impiego dei costi standard. Le Regioni in pratica sono pronte a fare dei sacrifici, purché modulati su una valutazione oggettiva, da parte del Governo, dei comportamenti virtuosi di ciascuna Regione e basati sui parametri di produttività.
Questa logica dovrebbe servire a razionalizzare la spesa pubblica evitando il concetto di taglio lineare, ma andando ad agire sui diversi comparti di spesa. Del resto il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio – al netto dei fuori onda con inclusa parolaccia – è stato chiaro: “Noi definiamo gli obiettivi, ma lasciamo autonomia ai vari enti di definire le modalità con cui questi obiettivi vanno raggiunti”. Quanto alla Sanità, ha spiegato poi Chiamparino, in veste di Presidente della Conferenza delle Regioni, c’è la massima disponibilità ad approfondire una logica di razionalizzazione dei costi, considerando anche che il Governo pare addirittura pronto ad affrontare, anche mettendo in campo fondi non utilizzati, il tema della ripresa della politica di investimenti proprio nell’edilizia sanitaria. Infine, spiega Chiamparino, occorre: “verificare la possibilità di ottimizzare la gestione di risorse finanziare giacenti delle regioni”.
Insomma, stando alle premesse pare sussistano ampi margini per un accordo che rilanci l’attività delle Regioni ma anche del Governo, che infatti in un’ottica di trasparenza totale intende prossimamente rendere pubblici tutti i dati che riguardano costi e spese delle amministrazioni centrali e locali. Un bel passo avanti per la legge di stabilità nonostante i mal di pancia del sindacato, che proprio domani scende in piazza per una manifestazione nazionale (anche se sotto una sola sigla) e dell’ Europa che chiede ulteriori dettagli al Premier che in questo week end invece tornerà li dove non molti anni fa, insieme al suo ex amico Pippo Civati, tutto ebbe iniziò ovvero alla Convention della Leopolda, l’ormai consolidato meeting fiorentino sempre più punto d’incontro di una nuova generazione politica.