Non bastavano le numerose polemiche per il rinvio delle primarie e l’entrata in campo del candidato renziano Gennaro Migliore. Per De Luca, dopo la condanna, ci potrebbe essere l’applicazione della legge Severino. Cosa succederà ora nel Partito Democratico?
Napoli, 22 gennaio – Il Tribunale di Salerno, ha condannato nella giornata di ieri, il sindaco della città Vincenzo De Luca a un anno di reclusione (pena sospesa) per abuso d’ufficio in merito ad una vicenda riguardante la costruzione del termovalorizzatore cittadino. Assieme a lui sono stati condannati anche Alberto Di Lorenzo, capo staff dello stesso De Luca, sempre a un anno di reclusione per abuso di ufficio (pena sospesa) e il dirigente del settore Lavori Pubblici del Comune, Domenico Barletta (vai all’articolo).
In base alla legge Severino, per De Luca scatta la sospensione da Sindaco ma la decisione spetta al Prefetto di Salerno o di chi ne svolge le funzioni, visto che al momento non c’è un titolare dell’istituzione. I legali del Sindaco, hanno già fatto sapere che se e quando arriverà il provvedimento, lo impugneranno davanti al TAR chiedendone la sospensione o l’annullamento degli effetti. In merito alla sentenza, spiega l’avvocato Paolo Carbone: “Ci aspettavamo l’assoluzione, comunque faremo appello”.
De Luca, che dovrebbe partecipare alle primarie del partito democratico previste per il 1 febbraio, saputo della condanna non fa assolutamente marcia in dietro e dichiara, attraverso un comunicato: “Mi auguro che questa vicenda sia assunta sul piano nazionale – in primo luogo dal Pd – come l’occasione per una grande battaglia a difesa delle persone perbene e degli amministratori che dedicano una vita al bene pubblico, ma sono costretti a vivere un calvario. Mi auguro che le carte processuali siano rese pubbliche, siano lette da tutti e in tutte le sedi: che si svilippi una discussione pubblica, che si ragioni a voce alta su cosa è diventato il diritto in Italia. In queste condizioni, ben presto non ci sarà più nessuna persona perbene disponibile ad assumere responsabilità pubbliche, ma avremo soltanto o delinquenti o ignavi. Io non ho nessuna intenzione di mollare. Da oggi comincia una grande battaglia di civiltà”.
Il Presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, a sorpresa assume una posizione nei confronti del suo possibile sfidante alle regionali, che definire buonistica sarebbe poco e troppo riduttiva, sostenendo: “Per la condanna di De Luca vale il principio garantista, si trovi una soluzione perché possa partecipare alle competizioni elettorali”. Sulla stessa linea, anche il pensiero del coordinatore regionale di Forza Italia Domenico De Siano: “Anche nel caso della condanna del sindaco De Luca torniamo a ribadire con forza la nostra posizione garantista attendendo, senza commentare la sentenza di oggi, il giudizio del terzo grado. Malgrado un suo certo modo poco condivisibile di intendere la politica e il confronto politico, – conclude De Siano – speriamo comunque di vederlo in pista”.
Ecco, proprio questo è il nodo che il PD campano dovrà sciogliere nelle prossime ore: quello delle primarie. Queste ultime sono state già rimandate due volte. La prima volta avrebbero dovuto tenersi il 14 dicembre ma furono rimandate perchè in concomitanza, secondo il Segretario regionale del partito democratico Assunta Tartaglione, con un’assemblea nazionale. Successivamente l’11 gennaio c’è stato un secondo rinvio.
Per oggi pomeriggio è convocata la Segreteria regionale che deciderà in merito alla candidatura unitaria di Gennaro Migliore, osteggiata fortemente da De Luca ma voluta dai renziani, ex popolari e area riformista. Probabile la partecipazione dell’ex Sel alle primarie e l’allargamento delle stesse al candidato alleato Idv. Il 24 o il 26 gennaio, date utili per convocare una direzione regionale, si deciderà se confermare la data del 1 febbraio o stabilire un nuovo rinvio (probabile il 15 febbraio).
Tutto questo, è confermato dalle dichiarazioni dal presidente della commissione Regolamento Antonio Amato: ”Non spetta alla commissione valutare se le primarie si possano spostare, semmai alla direzione regionale: per me si vota il primo febbraio. In commissione verranno interpellati gli altri partecipanti già da tempo in campo (Vincenzo De Luca, Andrea Cozzolino e Angelica Saggese) cui tocca dare il nulla osta ai nuovi candidati in lizza. “Non credo ci saranno problemi – continua Amato – nell’accogliere le nuove candidature“.