Liceo Gentileschi: intervista al Dirigente scolastico Iannone, “pur volendo gestire la scuola democraticamente questa mia impostazione non è passata”

Invito al dialogo rivolto dal DS ai lavoratori: al Gentileschi sta accadendo quello che con il dialogo forse si poteva evitare. Leggi anche: VIDEO – Liceo Gentileschi di Napoli, è rivolta del personale Ata e dei docenti. Indice puntato contro il “preside padrone” e VIDEO – Liceo Gentileschi, il direttore amministrativo rincara la dose: “clima di tensione, stress e offese ricevute dal Dirigente scolastico”

gentileschiSiamo con il Dirigente scolastico del Liceo Gentileschi di Napoli, la professoressa Maddalena Iannone, per darle la possibilità di fornire il suo punto di vista in merito alle accuse a lei rivolte dal personale in servizio (vai alle videointerviste 1 e 2).

Che cosa sta accadende al Gentileschi.

Andiamo al dunque. Al Gentileschi sta accadendo quello che forse si poteva evitare, e si poteva evitare facendo in modo che i lavoratori avessero delle assemblee così come avviene quando si punta al bene comune, passando attraverso gli organi competenti e partendo dalle riunioni per la soddisfazione dei lavoratori. Però tutto questo non è successo e me ne sono un po’ amareggiata soprattutto pensando che qualche mese fa ho partecipato in segreteria a delle festicciole che si fanno per i compleanni in ambito scolastico o allo stesso Open day, ed ho immagini che raffigurano un’atmosfera serena. Rivedere dopo qualche mese quelle stesse persone che hanno pianto davanti alle telecamere, le stesse che con le coccarde di fiori, insieme a me illustravano una bellissima scuola ai genitori in visita mi lascia rammaricata.

Sì però stiamo parlando di personale che ha un’anzianità di servizio tra i 29 e i 34 anni, per cui da una parte ci sarà sicuramente l’amore per la scuola dove lavorano, dall’altra però lamentano che da tre anni qualcosa non va nel rapporto con lei.

Per questo sono molto stupita. Fino a febbraio-marzo abbiamo fatto insieme tutte le cose che le dicevo. Se i rapporti sono cambiati, forse se me ne parlavano, potevo anche capire cosa stesse accadendo.

Dalle registrazioni video di NapoliTime quale messaggio le arriva come nuovo, o tutte le contestazioni le sono già note?

Dai video che ho visto di NapoliTime mi sorge nuovo il fatto che io possa aver detto delle cose scurrili. Questa è una cosa che non mi appartiene assolutamente. Sono stupita del fatto che pur volendo io gestire la scuola democraticamente questa mia impostazione non è passata. Poi c’è una contraddizione molto forte nel video della serata del sit-in (la manifestazione dei lavoratori avvenuta il 4 luglio scorso fuori ai cancelli del Gentileschi e ripresa dalla nostra testata giornalistica, ndr) quando si vede il docente che reclama l’assenza delle assemblee – cipè quello lo reclamo anche io – e poi c’è contestualmente l’RSU d’Istituto, ora ex perché si è dimesso, che dice di non aver sentito l’esigenza di convocare un’assemblea.

Sappiamo che hanno richiesto un’assemblea proprio in questi giorni.

Voglio precisare che il preside  non le deve concederle, le assemblee vengono richieste dai lavoratori alla RSU.

E quindi hanno fatto questa richiesta?

No, a me non è mai pervenuta nessuna richiesta. A me dovrebbero chiedere i locali. Come ha detto il signor Bruno Curcio (ora ex RSU, ndr) nell’intervista, loro non hanno proprio fatto la richiesta.

Ad oggi non le risulta nessuna richiesta di assemblea?

No, quest’anno scolastico, no.

Nemmeno dopo l’ultima manifestazione?

Si, dopo la manifestazione fuori al liceo, sì. Ci sarà nei prossimi giorni. Ho concesso i locali.

Abbiamo potuto constatare nel giorno della manifestazione persone fortemente emozionate, preoccupate di parlare alla telecamera. C’era un forte pathos e c’è stato chi ha riportato svenimenti e le dichiarazioni sono state rese a noi in un’atmosfera piuttosto tesa. Come se lo spiega? Come spiega che queste persone l’accusano di essere state ripetutamente offese?

Guardi, io non credo di aver offeso proprio nessuno. Il fatto che vi sia stato pathos l’ho visto anche io. E questo mi preoccupa. Questo pathos evidentemente è in ragione di qualcosa di cui io non sono a conoscenza. Ho sempre lasciato spazio, soprattutto al personale Ata. Credo fermamente che l’anima della scuola sia il personale Ata e l’ho dimostrato anche attivandomi per loro con l’impiego dei fondi di Istituto.

Però c’è una dichiarazione che fa il suo Dsga (direttore dei servizi amministrativi, ndr) dove dice che c’è un ordine di servizio scritto, dove lei le imporrebbe di chiederle il permesso prima di alzarsi e spostarsi dal suo posto di lavoro.

Questa cosa l’ho sentita nelle interviste. E lo ha lamentato anche l’assistente amministrativo. Questa cosa mi è assolutamente nuova perché io non ho mai fatto un tale ordine di servizio. Io ho scritto che non bisognava alzarsi dalla sedia? Beh sono pronta a vedere. Sono perplessa.

Eppure la Dsga dice che ha la possibilità di documentare questa imposizione.

E’ giusto che sia fatta luce su questa cosa perché nessun Dirigente scolastico con un po’ di sale in zucca può fare una cosa del genere. Anche le affermazioni sul decremento del numero delle iscrizioni è un fatto che mi ha colpito profondamente.

Sì, tre classi in meno lo scorso anno, 100 alunni in meno per il prossimo.

Vorrei rispondere su questa cosa, bisogna dirlo. E’ un dato falsato. Come è possibile che c’è gente che ha detto ai genitori nella giornata dell’orientamento che siamo la scuola più bella del quartiere e poi sentir dire, un mese dopo, che stiamo soffrendo perché c’è un dittatore.

Ma c’è o non c’è questo calo di iscrizioni?

Allora, il calo di iscrizioni c’è, ma è legato al flusso degli anni scolastici. Le dico, il calo di iscrizioni che c’è quest’anno è legato alle classi in uscita che di certo non sono state gestite da me in entrata. Ci sono i numeri che parlano: ogni primo anno di ogni anno scolastico io non ho perso iscritti. Quello che esce sono gli alunni delle vecchie gestioni.

Come risponde all’RSU che con tanta semplicità chiedeva tranquillità. Quella tranquillità che evidentemente non trova in questa scuola.

Siamo in un periodo di cambiamenti complessi, che ci pone di fronte a delle scelte governative non facili, perché la Legge 107 (la Buona Scuola, ndr) non è stata facile da gestire. Un po’ anche i cambiamenti legislativi ed il fatto che ci ritroviamo di fronte ad una riforma che non ci è chiara e non ci mette in condizione di capire veramente il da farsi. Dal “preside sceriffo” ai “docenti fannulloni” ai bonus elargiti, io vedo tanta confusione quindi questa serenità credo che dobbiamo guadagnarcela a suon di ricerca.

Sì però non è soltanto un lavoratore che lamenta una situazione difficile e che chie “rispetto”. Il 4 luglio c’è stata una manifestazione la cui parola d’ordine era “rispetto”. Rispetto urlato ripetutamente. Ed una lavoratrice che dopo essersi sentita male ha lamentato di essere stata offesa. Più persone hanno dichiarato la stessa cosa. E’ una lamentela che proviene sia da alcuni docenti, qualcuno di loro è già andato via nel frattempo, ed ora sono i lavoratori della segreteria, in fuga dalla scuola, ad acusarla. Ci deve essere qualcosa che non va tra voi. Lei sta da tre anni, la buona Scuola è in vigore da un anno, come spiega questa contestazione relativa agli ultimi tre anni?

Quella del personale Ata è nuova per me. Sicuramente la lamentela che ho ricevuto dal personale docente si è potuta riferire alla videosorveglianza a scuola. Se per loro questa è stata una mancanza di rispetto io me ne scuso, ma le videocamere che io ho posto sono per la tutela del patrimonio. Sono telecamere accese di notte. E tutti i lavoratori potevano verificare quanto le sto dicendo. Se il bisogno di cambiare e di migliorare può essere visto come mancanza di rispetto io non lo so. Non mi risulta di aver mai mancato di rispetto a nessuno. Sono molto attenta al benessere lavorativo delle persone.

Come intende risolvere questa questione.

Intendo risolvere questa questione con il dialogo. Soprattutto con la volontà di capire noi dove stiamo andando. Non si possono chiedere ai lavoratori cose che non si possono fare. Non è giusto. Sono anni che constato la disponibilità di docenti e di personale Ata che si mettono sempre al servizio della scuola in modo assolutamente gratuito. Spesso come una specie di missione. Ma questo anche i dirigenti lo fanno. Ci sono dirigenti, me compresa, ultimi ad uscire dalla scuola primi ad entrare. Anche in questa scuola ci sono tante persone che veramente lavorano. E’ chiaro che c’è sempre qualcuno che è diverso.

Ultima domanda. E’ stata lamentata la chiusura della stanza del Dsga e un “ammasso” di personale in ambienti poco salubri.

La chiusura della stanza della Dsga rientra nell’eccessivo rispetto che io ho del lavoro altrui. Perché in questo momento è assente chi governa l’ufficio ed ha la tutela delle carte riservate e nessuno dei lavoratori della segreteria si è reso disponibile a ricoprire questo ruolo, pur potendolo fare. Mi è sembrata la cosa più giusta tutelare il lavoro del Dsga e di tutta la scuola. Invece l’ammasso dei lavoratori è una cosa che si può verificare benissimo, non è così, perché loro occupano una stanza dove c’è sempre lo stesso numero di persone, visto che alcuni ora sono in ferie. La invito a verificare, mi farebbe piacere, la scuola non ha fili volanti. Ho fatto diversi lavori in questi anni di messa in sicurezza dell’edificio. Anche una verifica dell’Asl ha potuto verificare che la mia è una delle scuole più a norma del circondario.

Voglio esprimere la mia solidarietà a queste persone che si sono unite per dire che ci sono cose che non vanno. Se le cose che non vanno, veramente ci sono, bisogna verificarle insieme. Non è mai troppo tardi. Mi farebbe molto piacere, come ho detto anche a loro. Perchè il dialogo è l’unica strada.

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