Continuano le polemiche a distanza tra de Magistris e Salvini, con il sindaco stizzito dalla decisione del Viminale e Prefettura di ordinare ai vertici della Mostra d’Oltremare di mettere a disposizione la struttura
Napoli, 11 marzo – “È stato ordinato ai vertici della Mostra d’Oltremare da parte del Governo di mettere a disposizione per Salvini la struttura. Un atto senza precedenti: ci obbligano a dare le chiavi della Mostra e in questo momento non ne disponiamo più”. Lo ha affermato il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, commentando l’atto di imperio della Prefettura di Napoli per permettere la manifestazione di Noi con Salvini.
“Questo – ha aggiunto de Magistris – sembra come i provvedimenti fatti al tempo dell’emergenza rifiuti con le discariche. Non posso ritenere che la Mostra d’Oltremare sia una discarica né che Salvini sia un rifiuto proveniente dal Nord, quindi questo è un provvedimento che noi dal punto di vista politico e istituzionale respingiamo con forza. C’era la possibilità di contemperare tutte le esigenze, non facendo tra l’altro martire Salvini. Napoli è grande, c’erano possibilità alternative alla Mostra d’Oltremare, invece lo Stato ha preferito far prevale un capriccio di Salvini, tanto che è dovuto scendere in campo il ministro dell’Interno”.
“Nel primo incontro per l’ordine e la sicurezza pubblica prefetto e questore – ha spiegato de Magistris – ci fecero capire che la Mostra d’Oltremare era il luogo da loro ritenuto più idoneo per garantire l’ordine pubblico, quindi hanno imposto la scelta della Mostra. Successivamente Salvini ha continuato a provocare e alcuni cittadini della nostra città sono andati alla Mostra d’Oltremare, si sono insediati nel luogo e hanno espresso un forte dissenso rispetto alla manifestazione. Di fronte a questo i vertici della Mostra hanno ritenuto non ci fossero più le condizioni tecniche, perché non si poteva più accedere e la manifestazione dei droni non si poteva più fare. Stamane, con un atto senza precedenti, è stato ordinato di mettere a disposizione la struttura”.
“Nessuno – ha sottolineato il sindaco – ha tolto diritto di parola a Matteo Salvini, semplicemente non possiamo consentire che un’articolazione del Comune di Napoli sia data a una persona che fa apologia del fascismo come Salvini. Ci sono tanti luoghi: piazze, strade e strutture private. La manifestazione di Salvini si poteva fare ovunque, con le medesime garanzie di ordine e sicurezza pubblica”.
“Il dramma vero è il sindaco che dice che hanno ragione loro e dà del fascista a me”, ha affermato Salvini in un’intervista al Corriere della Sera, commentando le contestazioni dei centri sociali per l’iniziativa del ‘Carroccio’. “Io – ha aggiunto Salvini – sono qui per parlare con i napoletani. E c’è chi è disposto ad ascoltare: al nostro incontro sono annunciate tremila persone. Ma è una cosa che va oltre. Molto probabilmente sarò ospite in una delle prime puntate dello show di Gigi D’Alessio che va in onda da Napoli. Made in Sud. E mi dicono, non so se è vero, che oggi potrebbe essere al nostro appuntamento anche Peppino di Capri”. Quanto infine al coro da stadio sui napoletani (vai all’articolo), Salvini ha ribadito: “Io mi sono scusato con assoluta convinzione. Era davvero roba di calcio”.
“Salvini a Napoli? Se non arrivava era meglio. Perché viene a provocare la gente dopo aver ingiuriato una città intera”, ha affermato Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia e candidato alla segretaria Pd, dimostrando ancora una volta un certo feeling con il sindaco de Magistris. “Siccome Napoli è la capitale di tutto il Sud – ha aggiunto Emiliano – Salvini ha ingiuriato tutti i meridionali italiani, quindi farebbe bene a starsene a casa”. Diverso il parere del presidente della Campania, Vincenzo De Luca, che a margine della kermesse renziana al Lingotto di Torino dà il semaforo verde a Salvini, affermando: “Ha ancora la cittadinanza italiana”.