Reddito di cittadinanza, il sindaco Manfredi: “Dal governo troppa confusione”

Il primo cittadino: “Sono mesi che sappiamo della cancellazione del Reddito di cittadinanza, così come della rimodulazione del Piano nazionale ripresa e resilienza, eppure il governo si è fatto trovare impreparato”

“Il Governo ha avuto la maggioranza dagli italiani ed è più che legittimo che governi e faccia le sue scelte, ma bisognerebbe essere più tempestivi nelle risposte da dare, su alcuni argomenti si è in ritardo. Si è arrivati a questo punto con troppi ritardi. Sono temi che abbiamo sollevato mesi fa ed era naturale che a un certo punto si arrivasse alla scadenza del reddito di cittadinanza così come alla rimodulazione del Pnrr. Ora c’è grande confusione ma la prima cosa è avere chiarezza: capire chi deve fare cosa, come farlo e in che tempi”. A dirlo il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, in merito allo stop al reddito di cittadinanza, con l’assegno che solo in città è stato sospeso a 21mila famiglie.

Non si sa al momento quali famiglie potranno rientrare perché ritenute fragili. “Le linee guida univoche per le indicazioni delle fragilità non ci sono ancora e non ci può essere una scelta arbitraria rispetto a chi viene preso in carico e chi no, servono criteri oggettivi. Inoltre c’è il tema della verifica delle fragilità”, ha spiegato il sindaco. Non si sa poi chi dovrebbe prendere in carico la formazione del nuovo programma del reddito di cittadinanza. “È un tema che riguarda i Centri per l’impiego ma nel pomeriggio del 31 luglio la direzione dei Centri per l’impiego ha scaricato tutta la responsabilità sui servizi sociali dei Comuni. Credo che su questi aspetti bisognerebbe essere più incisivi perché abbiamo tanta richiesta di manodopera da parte delle imprese e tante persone non formate che potrebbero ricoprire questo fabbisogno. È necessario spingere di più sulla formazione. Avere un patto concreto e non formale credo sia il miglior modo per dare una risposta alle persone”.

Dal primo gennaio 2024 il reddito di cittadinanza si trasformerà in assegno di inclusione da 350 euro. Per accedere a questa misura, però, è necessario iscriversi a un corso di formazione sulla piattaforma creata ad hoc e attendere l’attivazione del corso stesso. Piattaforma che in Campania ancora non c’è e per questi soldi le famiglie potrebbero attendere mesi. “È un rischio concreto – commenta il sindaco –. È chiaro che su certi temi il Governo è molto in ritardo. Sono mesi che sappiamo della cancellazione del Rdc, così come della rimodulazione del Pnrr, eppure si è fatto trovare impreparato”.

Il sindaco è anche tornato sulla rimodulazione del Pnrr, tema di cui aveva già parlato nei giorni scorsi (vai all’articolo). “Il ministro Fitto ha dichiarato che i progetti verrebbero coperti con le risorse del Fondo sviluppo e coesione, ma dalla mia esperienza so bene che quando si spostano linee di finanziamento gli aspetti burocratici diventano molto complicati”, ha detto Manfredi. “Fino a quando c’era un definanziamento di progetti che avevano difficoltà dal punto di vista dell’avvio e dei ritardi conclamati – ha aggiunto – allora questo mi trovava d’accordo, ma spostare intere linee che ammontano in questo caso a quasi 13 miliardi mi lascia abbastanza perplesso”.

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